rotate-mobile
Politica

Riforma del terzo settore, Foti (Fdi-An): «Criteri da rivedere, la Giunta intervenga»

Con l'adozione dei decreti attuativi collegati alla legge sono state diverse le rimostranze da parte degli operatori del settore

La nuova riforma del Terzo settore è oggetto di una risoluzione presentata all’Assemblea legislativa da Tommaso Foti (Fdi-An). Il consigliere rileva che con l’adozione dei decreti attuativi collegati alla legge sono state diverse le rimostranze da parte degli operatori del settore. Se in precedenza, precisa il capogruppo Fdi-An, “i fondi speciali per il volontariato venivano ripartiti a livello regionale, con la prospettata normativa è prevista l’istituzione di un fondo unico nazionale che sarà ripartito da un organismo nazionale di controllo, i Comitati di gestione regionali saranno trasformati in organismi territoriali solo tecnici: una vera e propria marginalizzazione della dimensione regionale e locale”. Inoltre, prosegue, “è previsto l’accreditamento di un Centro di servizi per il volontariato per ogni area avente un milione di abitanti: si avrà quindi, con questo criterio, l’accorpamento tra i Centri di servizio per il volontariato di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, e non solo, in questo modo l’Emilia-Romagna verrà aggregata alle Marche per ciò che riguarda gli organismi territoriali di controllo”. Le reti associative di secondo livello, insiste il consigliere, “dovranno avere almeno 500 enti sul territorio, che esprimeranno i loro rappresentanti nell’Associazione degli enti del Terzo settore e nel Consiglio nazionale del Terzo Settore (ex Osservatorio nazionale): in questo modo verranno tagliate fuori moltissime reti di volontariato attive a livello locale e nazionale”. Foti chiede quindi alla Giunta di “intervenire nei confronti del Governo affinché i principi che caratterizzano, anche nel segno della sussidiarietà, la legge sul Terzo settore siano pienamente rispettati”

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riforma del terzo settore, Foti (Fdi-An): «Criteri da rivedere, la Giunta intervenga»

IlPiacenza è in caricamento