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Rimpasto, l’opposizione: «Fallimento del sindaco, ora persone competenti e a tempo pieno»

Sindaco sotto assedio delle minoranze. Cugini (Pd): «Centrodestra insieme solo per la gestione del potere. Preoccupati dal doppio incarico di Barbieri, sindaco e presidente della Provincia tirata per la giacca dai partiti». Trespidi (Liberi): «Basta dare la colpa agli uffici, ci vuole competenza». Bariola: «Non amministrate un condominio, manca passione e dedizione per la città»

L’opposizione negli ultimi giorni ha assistito a una serie di addii eccellenti alla Giunta Barbieri: la revoca dell’assessore leghista Massimo Polledri, le dimissioni del civico Paolo Garetti, quelle del forzista Filiberto Putzu. Un tris di episodi che hanno dato manforte a quanto la minoranza sostiene da qualche mese: l’Amministrazione Barbieri è impantanata e non riesce più ad andare avanti. La maggioranza ha ascoltato i lunghi interventi critici provenienti dai banchi dell’opposizione: sono stati soprattutto il consigliere di Fratelli d'Italia Tommaso e lo stesso primo cittadino, poi, a rispondere alle osservazioni provenienti da Pd, Liberi, 5 Stelle, Piacenza in Comune e Con Rizzi la Piacenza del futuro.

RABUFFI (PC IN COMUNE): «STATE AFFONDANDO»

Il primo a incalzare duramente il sindaco Patrizia Barbieri, durante la seduta del 22 ottobre, su questo argomento, è stato il consigliere Luigi Rabuffi-11di “Piacenza in Comune” Luigi Rabuffi. «Già la scorsa settimana – ha detto Rabuffi - si è visto un increscioso spettacolo in aula. Il silenzio del sindaco sulla mozione proposta dalla Lega sulla legittima difesa, imbarazzato e imbarazzante, ha fatto vedere cosa era la maggioranza in quel momento. L’Amministrazione è ingovernabile, questo emerge in tutta la sua evidenza a 15 mesi di distanza dalle Elezioni, con l’epurazione di un assessore – inviso alla propria maggioranza – e poi con le dimissioni velenose di due assessori. I tre sono stati accompagnati alla porta, vittime di un ordine di allontanamento». Rabuffi ha contestato l’atteggiamento di Barbieri nella vicenda del rimpasto. «Il sindaco ha fatto vedere i muscoli con il loro allontanamento, ha voluto spaventare la maggioranza. La nave dell’Amministrazione sta affondando, senza essere salpata dal porto. La prima vittima sacrificale è Polledri, poco amato da tanti a Piacenza, ovvero da tutti coloro che pensano di vivere nel terzo millennio. E poco amato dal sindaco, per le sue provocazioni, per il suo ruolo di battitore libero. Polledri è stato licenziato sulla fiducia, ma nemmeno ai tempi del Pd renziano abbiamo assistito al siluramento di un esponente di partito in modo sprezzante come ha fatto la Lega con il suo uomo. Ci saranno altre epurazioni? Io mi aspetto di tutto. Caro sindaco, oltre a far vedere i muscoli, usi guantoni e casco protettivo per la scelta dei successori. L’Amministrazione comunque ha comunque combinato davvero poco in questi 15 mesi». Rabuffi ha fatto notare che, come avvenne con Francesco Cacciatore nel precedente mandato, il consigliere più votato (Massimo Polledri) si vede così allontanato da Palazzo Mercanti. Paolo Garetti invece, primo dei non eletti della lista civica “Prima Piacenza” – poi trasformata nel gruppo dei Liberali Piacentini - potrebbe però tornare in Consiglio qualora uno tra Gian Paolo Ultori e Antonio Levoni venisse nominato assessore.

CUGINI (PD): «PIACENZA FERMA AL PALO, RIMPASTO LEGITTIMO»

Il capogruppo del Pd Stefano Cugini ha analizzato la difficile situazione dell’Amministrazione. « Non condividiamo - ha dichiarato Cugini - Stefano Cugini-19quanto è stato fatto in questi mesi, oer noi c'è una bocciatura senza appello. Sono già passati 465 giorni, un quarto del mandato, in cui abbiamo notato solo passi del gambero. Avete vinto predicando una discontinuità netta con il passato, “l’aria nuova”, “la ricreazione è finita”. Ad oggi il vostro lavoro principale è stato tenere in piedi una impalcatura che aveva come collante la sola tenuta del potere. Ci sono incompatibilità tra partiti e personali tra voi, mentre la città è ferma al palo. I piacentini hanno ipotecato il loro presente e il loro futuro, votandovi. Paolo Dosi era una formica, ora vedo solo cicale. Avete sparso sale sui simboli del centrosinistra, poi avete fatto piccoli azioni di cabotaggio: tutto questo senza idee sulle linee strategiche. Vi siete impantanati su tutto, non avete saputo valorizzare l’eredità che vi abbiamo lasciato (il famoso “buco di bilancio” dichiarato da voi che poi si è trasformato in un “tesoretto”). I cittadini sono disorientati come lo è la Giunta e il Consiglio comunale e gli uffici comunali sono allo sbando. Parlavamo di “Dis-Giunta del dopo lavoro” perché ci eravamo accorti subito dei problemi. Il rimpasto è legittimo, è una ammissione del fallimento del sindaco, prima ancora che la certificazione di inadeguatezza dei suoi collaboratori. Vorrei che finisse la favola del "sindaco in odore di santità", purtroppo affiancato da passacarte incapaci. Se il sindaco sbaglia collaboratori e scelte, è colpa sua. Se si fida delle scelte dei partiti, sbagliate, poi la colpa rimane comunque sua. Scegliere Polledri, che lo conosciamo bene chi è, e poi dire che si è "mostrato troppo personalista nel suo agire"...non può rappresentare una sorpresa o una giustificazione. Il grande bluff dell’indipendenza dei partiti si è svelato oggi: i partiti tirano la giacca e fanno la lista della spesa al sindaco. L’Amministrazione è sotto tutela politica e si sta spingendo sempre più a destra».

Cugini ha contestato anche la gestione delle vicende che riguardano gli altri due assessori persi per strada in queste ultime ore. «Garetti ha pestato i piedi a qualche suggeritore della Giunta, al vero “sindaco” di Piacenza (Cugini non ha voluto specificare a chi si riferisse, ma il sindaco, stando alla sua reazione, non ha preso bene questa allusione, nda). Quelle di Putzu sono dimissioni “farsa”: prima s’impunta a non voler andare via. Poi, improvvisamente, fa un passo indietro. Un mese fa avete respinto la mozione di sfiducia nei suoi confronti, solo per non dare ragione all’opposizione. È una presa in giro dei cittadini. Piacenza ha bisogno di amministratori che si impegnano di giorno e di notte, non presi da “annuncite”, e che siano a tempo pieno, non che facciano il loro lavoro. Siamo preoccupati che il sindaco diventi anche presidente della Provincia: un doppio incarico di questa portata dovrebbe avere come presupposto una Giunta coesa che ha il pilota automatico avviato. Invece siete un “castello di sabbia”, che ha dalla sua solo il vento in poppa a livello nazionale per il centrodestra».

«Trovo offensivo – ha rilevato anche Christian Fiazza (Pd) - che Garetti parli a nome dell’Amministrazione venerdì mattina agli abitanti di Pittolo per la rotonda, per poi costringerlo alle dimissioni nel pomeriggio. I cittadini si sentono presi in giro. La città ha investito molto su questo progetto di centrodestra, c’era molta aspettativa su di voi dopo 15 anni. È brutto questo silenzio, il vostro elettorato si sente deluso». «La città ha perso un anno di tempo e tre assessori – ha dichiarato Giulia Piroli (Pd) - con deleghe importanti. A meno che si scelga Nembo Kid, ci vorrà poi altro tempo per ingranare per i nuovi assessori. Altro tempo perso dalla città».

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