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«Ripristiniamo il Festival del Diritto. Piacenza famosa come promotrice di cultura, non per tristi vicende»

A Calendasco l'ultima tappa della scuola di formazione amministrativa dei Giovani Democratici di Piacenza sul tema della legalità

Ieri sera al capannone confiscato "Rita Atria" di Calendasco si è tenuta l'ultima tappa della scuola di formazione amministrativa dei Giovani Democratici di Piacenza sul tema della legalità. Sono intervenuti Davide Mattiello, già deputato e attuale consulente alla Commissione Parlamentare Antimafia che ha contribuito a dare un taglio di fenomenologia criminale alla serata; Mariaelena Mililli, coordinatrice di Avviso Pubblico Emilia-Romagna e assessora del comune di Maranello (Modena) che ha sottolineato l'importanza del ruolo di cittadini e amministrazioni nel contrasto e nella lotta alla mafia; Katia Tarasconi, consigliera regionale E-R e candidata a sindaco alle prossime amministrative che ha ricordato come "debba iniziare una collaborazione con ANBSC e come ci sia la necessità di avviare progetti sui beni confiscati alla mafia, progetti capaci di intercettare i fondi messi a disposizione della Regione E-R, rendendoli presidi e testimonianza della cultura della legalità sul territorio". Sono intervenuti anche Antonella Liotti, referente di Libera Piacenza e Filippo Zangrandi, sindaco di Calendasco, la cui amministrazione ha concesso l'utilizzo del capannone confiscato per la realizzazione dell'evento. Questi ultimi sono la dimostrazione di quanto efficacemente si possa, con buona volontà e costante impegno, contrastate la criminalità organizzata sui territori e di come non importi la grandezza dell'intervento o del singolo gesto perché, ogni azione concreta fatta contro l'illegalità, contribuisce a rafforzare la legalità nella consapevolezza di come il cammino sia ancora lungo e non privo di difficoltà.

"È stato un incontro interessante e inquietante in egual misura" ha affermato Costanza de Poli, giovane democratica candidata al consiglio comunale e uno dei moderatori dell'evento. "È stato chiaramente sottolineato come la mafia non sia da considerare come un fenomeno riguardante soltanto il Meridione. Purtroppo le organizzazioni mafiose si sono radicate anche nel nostro territorio. Sono rimasta molto colpita dall'osservazione apportata da Davide Mattiello, che ci ha fatto notare come l'Italia sia il leader mondiale per le norme e strutture antimafia. Quello che ancora manca però, in certi casi, è una cultura generale e politica in grado di rifiutare totalmente le logiche mafiose. È proprio per questo che serve una maggiore informazione sulla consapevolezza del fenomeno mafioso nelle scuole. Vedere di persona i frutti della vittoria della comunità di Calendasco in tal senso è incoraggiante. Con tutti i Giovani Democratici di Piacenza continueremo a batterci, nel nostro piccolo, per questo".

"Uno dei migliori strumenti che abbiamo contro la mafia è l'informazione e l'istruzione" ha dichiarato il secondo moderatore dell'evento, Francesco Lo Parco, anche lui giovane democratico candidato al consiglio comunale. "Avviso Pubblico, ad esempio, insieme ad associazioni come Libera, svolge un lavoro straordinario di formazione degli amministratori sul tema della legalità. L'attenzione verso queste realtà dovrebbe essere unanime da parte di tutte le amministrazioni. Serve un maggiore sforzo per difendere la cultura della legalità ed è proprio per questo che proponiamo di ripristinare il Festival del Diritto. Una Piacenza di cui possiamo essere orgogliosi dovrebbe essere conosciuta per eventi di ampio respiro come questo in grado di promuovere cultura, non per le tristi vicende giudiziarie che, purtroppo, hanno segnato la nostra città in questi ultimi anni."

In conclusione il segretario provinciale gd Andrea Capellini afferma - "ringrazio fortemente gli ospiti per i loro preziosi contributi e tutti coloro che hanno voluto seguire l'evento. Per noi giovani che ci affacciamo alla politica, all'amministrazione e per tutta la nostra Federazione, il valore della legalità è sempre stato un punto cardine da cercare di perseguire e salvaguardare. Abbiamo spesso preso posizione in favore della sua difesa e promosso diversi appuntamenti di formazione in tal senso. Non è un caso che ci sia stata la volontà di concludere la nostra scuola di formazione amministrativa di quest'anno con un appuntamento proprio su questo tema, come monito.

Oggi più che mai la formazione di coloro che vorrebbero mettersi a servizio della propria comunità riveste un’importanza fondamentale. Non basta solo la passione, proprio da noi giovani deve partire la voglia di approfondimento e conoscenza...La difesa della legalità, in questo, non può essere un valore negoziabile".

Tarasconi: «Metteremo la legalità al centro della nostra azione amministrativa»

«Piacenza non è un’isola felice. La criminalità, compresa quella organizzata, ha toccato anche il nostro territorio che per anni si credeva immune da certe dinamiche. Le cronache degli ultimi mesi ce l’hanno ricordato in modo eclatante e doloroso ma il problema esiste da oltre vent’anni. Ed è da questa consapevolezza, chiara e onesta, che deve partire ogni riflessione sulla legalità, un tema che vogliamo porre al centro della nostra azione amministrativa».

Tema ampio e fondamentale, dunque, quello toccato e poi approfondito da Katia Tarasconi, consigliera regionale dell’Emilia-Romagna e candidata a sindaco di Piacenza, che ieri sera ha partecipato a un incontro organizzato dai Giovani Democratici in un luogo scelto non certo a caso: il capannone intitolato a Rita Atria nel comune di Calendasco, confiscato alla mafia e riqualificato. Un incontro al quale hanno partecipato Maria Elena Mililli, coordinatrice di Avviso Pubblico Emilia-Romagna (rete di enti locali che promuove la lotta alle mafie e alla corruzione), e Davide Mattiello, consulente della Commissione parlamentare antimafia.

«La legalità è un concetto “alto” che spesso rischia di essere percepito come lontano, astratto, poco legato alla vita di tutti i giorni - prosegue la candidata Tarasconi - Tutti noi siamo più propensi a declinarlo nel concetto di sicurezza, che è più “terra terra” e riguarda la criminalità di strada, l’incuria, i vandalismi. La sicurezza è fondamentale e va perseguita con azioni mirate, va tutelata perché i cittadini non si sentano in pericolo. E’ ciò che fanno le nostre forze dell’ordine ogni giorno ed è ciò che contribuiremo a fare con figure che siano sempre più vicine a ogni singolo cittadino come il vigile di quartiere. Ma questa attenzione alla prossimità non può che andare di pari passo con un’azione di governo che si fondi sul più alto concetto di legalità e che si concretizzi in protocolli che mirino a estirpare la corruzione e le infiltrazioni criminali dalla vita pubblica». 

Consapevolezza dunque, prima di tutto. «Negli ultimi anni Piacenza è stata travolta da fatti che hanno squarciato il velo su situazioni preoccupanti - sottolinea Tarasconi - Situazioni che hanno coinvolto molti settori della nostra società». «Occorre quindi aprire una riflessione serie come comunità, come città - aggiunge la candidata - Una riflessione che non si limiti a proclami o iniziative formali ma che si traduca in azioni concrete come la collaborazione stretta con ANBSC, l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, e l’avvio di progetti su tali beni che sono presenti anche a Piacenza (sono 52 su tutto il territorio provinciale, 4 in città) e per i quali progetti esistono fondi messi a disposizione dalla Regione. Sul riutilizzo di questi beni occorre aprire un confronto con la città, un tavolo con le parti sociali, il terzo settore, le imprese. Dobbiamo agire insieme concretamente per restituire alla comunità ciò che è stato in qualche modo sottratto dalla criminalità e dobbiamo farlo creando progetti economicamente sostenibili che diventino presidi e testimonianza della cultura della legalità sul nostro territorio». 

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