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Primarie, Reggi a La7: «Cambiare le regole di accesso al voto garantisce solo i farabutti»

Roberto Reggi, spin doctor di Matteo Renzi, ormai è quasi una presenza fissa a Omnibus, il talk show politico che va in onda ogni mattina su La7

“Il riordino delle Province non si farà, anche se il Governo dovesse mettere la fiducia. Ci sono i decreti attuativi da varare e non ci sono i tempi”. E ancora, sulle primarie: “Mettere regole di accesso al voto significa allontanare la gente e favorire i farabutti”. Roberto Reggi, spin doctor di Matteo Renzi, ormai è quasi una presenza fissa a Omnibus, il talk show politico che va in onda ogni mattina su La7. E l’ex sindaco, ieri mattina, ha avuto anche un vivace scambio di battute sul tema delle regole delle primarie, con il bersaniano Matteo Ricci, presidente della Provincia di Pesaro-Urbino.

Capacità di argomentare, ottima tenuta dello schermo e battuta sempre pronta, Reggi ha discusso con il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, stimolato da una battuta del conduttore sul fatto che si debba votare subito l’abolizione delle Province.

Per Reggi, non solo non si farà il riordino, ma non si riuscirà nemmeno a vendere il patrimonio pubblico. Inoltre, sull’attacco ai Comuni, l’ex sindaco di Piacenza ha risposto che la spesa per i municipi è solo il 7 per cento di quella totale e che i Comuni “sono vittime di quel patto di stabilità che io chiamo il patto di stupidità”. Frase che gli ha fatto raccogliere l’ovazione di Osvaldo Napoli, deputato Pdl, e strenuo difensore dei Comuni.

Poi, il duello con il compagno di partito Ricci. Lo scontro è avvenuto sul delicato tema delle regole, che a pochi giorni da quanto prefissato, ancora non ci sono. Reggio, dopo aver detto che è un bene se anche Vendola scende in campo - “queste sono primarie del centrosinistra, non le elezioni del Pd. Più progetti ci sono, meglio è per gli elettori” - ha affermato che è assurdo mettere regole di accesso al voto, “perché se ne avvantaggerebbero i farabutti”, cioè quelli che vorrebbero falsare il voto facendo pendere su un candidato l’ago della bilancia. Ricci ha risposto che il Pd cambierà lo statuto che prevede che il segretario sia anche in candidato premier “e questo per garantire anche Renzi”.

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