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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Ronde: manifestazione contro, fermati dalla Digos i contestatori

La prima “passeggiata” della Lega viene interrotta dalla protesta di un gruppo di giovani, fermati dalla Digos per manifestazione non autorizzata. Tra i contestatori Carlo Pallavicini, capogruppo Prc in Consiglio comunale. Cori contro la «fine della democrazia» portata dalle ronde

Alla fine, la Digos è servita. Manifestazione politica non autorizzata. Ma la serata in questura non l’hanno passata i “rondaioli”, bensì un gruppo di contestatori, capeggiati dal capogruppo di Rifondazione in Consiglio comunale Carlo Pallavicini.

Ecco la cronaca. La camminata della Lega sta filando liscia. Interviste di rito con il folto drappello di giornalisti e dichiarazioni chete, sul «volontariato civico» delle ronde. Poi, nel parcheggio della stazione, la scontro. O meglio, il non-scontro.

Sul ciglio della strada sono comparsi una decina di manifestanti - cinque, si è appreso successivamente, schierati politicamente a estrema sinistra, gli altri «semplici cittadini» - in tenuta carnevalesca: mascherine, coriandoli, fischietti, cappelli colorati. Hanno tirato fuori uno striscione, intonando cori contro la Lega - «vergogna», «andate a lavorare» - e «la fine della democrazia» portata dall’inizio delle ronde. Le forze dell’ordine, sul luogo per seguire la passeggiata del Carroccio, sono intervenute subito. Li hanno fermati, fatti salire sulle volanti e portati in questura. Vola qualche spintone, ma nulla più. Nessuno oppone troppa resistenza. Tutto questo in pochi minuti, mentre i militanti della Lega si allontanano per evitare guai.

Tra i fermati, come detto, c’è Pallavicini, del Prc. «Queste ronde - dice Giulio Armanitti, vent’anni, uno dei pochi oppositori che non è stato portato via dalla polizia - sono l’inizio della fine». E pensare che tutto comincia nei migliore dei modi. Come nel 2007, quando la Lega intraprese le serate con le ronde, e andò avanti per 25 settimane. «Non ci sentiamo di stare con le mani in mano - dice Massimo Polledri, parlamentare leghista -, vogliamo stare con i cittadini onesti, e dar loro la possibilità di muoversi e camminare. Vogliamo che questa non sia solo un’idea politica, ma un patrimonio di tutti». «Si fa volontariato in tanti modi - continua l’onorevole - non vedo perché questo non debba essere un modo valido».


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