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Sabato, 20 Aprile 2024
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Salvini a Bettola e Farini: «Qualcuno ha sulla coscienza i morti dell'alluvione»

Il segretario federale della Lega Nord in visita a Recesio, Bettola e Farini per incontrare gli alluvionati a un mese dalla piena del Nure. Matteo Salvini: «Dobbiamo togliere terra e ghiaia dall’alveo, non solo spostarle»

A quasi un mese dall’alluvione dello scorso 14 settembre, dopo la visita del premier Matteo Renzi, anche Matteo Salvini – segretario federale della Lega Nord – ha fatto tappa in Alta Valnure per vedere da vicino la situazione. Salvini, nel pomeriggio del 13 ottobre, accompagnato dai vertici locali del Carroccio – tra cui il segretario Pietro Pisani e il consigliere regionale Matteo Rancan – è andato inizialmente a Recesio, nel luogo in cui hanno perso la vita Luigi Agnelli e Luigi Albertelli (mentre è ancora disperso Filippo Agnelli). Il leader leghista ha poi incontrato i titolari dell’officina Segalini di Bettola  - che ha subito diversi danni –, visitato la zona del centro sportivo, devastato dalla piena, e osservato i lavori del Servizio tecnico di bacino nei pressi del ponte di Bettola, per poi dirigersi a Farini.

Eventi eccezionali che capitano una volta ogni 500 anni o mancanze della politica sul territorio? «La natura fa la natura – ha detto Salvini ai cronisti - l’uomo dovrebbe prevenire quello che riesce a prevenire. Se c’è una frana lì ferma da quarant’anni, non è colpa della frana, ma dell’uomo che dovrebbe intervenire. Se ti impediscono di pulire i boschi e di togliere la ghiaia dai fiumi, non è colpa della ghiaia o dell’albero. Qua c’è qualcuno che ha sulla coscienza qualche morto, speriamo almeno che tutto questo non si ripeta. L’importante è che non si dimentichi dopo un mese, rischia di ri-succedere ancora. L’uomo deve mettersi nelle condizioni di evitare guai di questo genere, è il suo dovere. Spero che si diano da fare a scavare la terra dal fiume e toglierla, non solo spostarla».

«Si deve prelevare - ha ribadito il segretario, discutendo con diversi cittadini di Bettola - dal fiume. Come mi ha detto un signore, amico del metronotte che ha perso la vita, “la montagna deve essere gestita dalla gente di montagna”. Se i montanari sanno come si fa a tenere pulito un fiume, lasciamoglielo fare, lasciamo togliere a loro le piante dall’alveo del fiume. Non è questione di essere “contro gli alberi”, ma se non lo facciamo diventa pericoloso»... «Di Alta Valnure - ha poi ripreso il discorso - ce ne sono tante in giro per l’Italia, basta guardare in Liguria, gli Appennini, le montagne lombarde. Ci dicono sempre “eh no c’è l’alberello, l’uccelletto” e poi però l’acqua fa l’acqua e ti viene addosso». Come Lega Nord avete idee, qualora foste al Governo, per rilanciare zone di montagna che rischiano di essere disabitate? «Investire – risponde Salvini -, non serve la buona volontà, servono soldi. Per fare il campo sportivo di Bettola servono soldi, che si possono prendere cavando ghiaia fuori dal fiume e vendendola». 

Salvini a Bettola e Farini - Mulazzi/IlPiacenza

Secondo Salvini, in Valnure si sono sentite tante promesse, ma visti pochi soldi. «La Lega può rompere le scatole, in Regione e a livello nazionale. Solo a Farini ci sono 15 milioni di danni e ai sindaci è arrivato meno del 10% di quanto promesso. Poi, non bisogna ricommettere gli stessi errori. Quello che ho visto è impressionante». L’autonomia avrebbe dato più potere ai sindaci «e gli allarmi sarebbero stati coordinati. Non è possibile che un allarme viene dato alle 4 e uno alle sette. La prefettura era scollegata…Il potere sul territorio è dei sindaci. Io chiuderei le prefetture tutte domani mattina, da nord a sud».

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