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Salvini a Ziano: «Il 26 gennaio possiamo fare la storia in questa regione»

Il leader della Lega alla Festa della Zucca di Ziano punta già alle Regionali dell'Emilia-Romagna con la candidata Borgonzoni: «La Lega e il centrodestra in provincia di Piacenza devono stravincere e cancellare la sinistra»

Circa mille persone, settecento all’interno della struttura e trecento fuori, hanno atteso il ritorno nel Piacentino – a pochi mesi di distanza dalla chiusura della campagna elettorale per le Elezioni Europee a Castelsangiovanni – di Matteo Salvini. Il leader della Lega ed ex ministro dell’Interno è stato accolto alla Festa della Zucca di Ziano, organizzata presso il locale “Ginger”. Ovviamente presente tutti i quadri del partito Salvini-11leghista a livello locale, con in testa i due parlamentari Elena Murelli e Pietro Pisani, il consigliere regionale Matteo Rancan, il commissario Corrado Pozzi, sindaci (non solo quelli della Lega, ma anche alcuni civici e del centrodestra), assessori e consiglieri comunali del territorio. All’incontro di Ziano ha partecipato la candidata alle Elezioni Regionali Lucia Borgonzoni.

Diversi i temi toccati dalla candidata alla presidenza, sfidante dell’attuale governatore Stefano Bonaccini (Pd). «Le aziende dell’Emilia-Romagna – ha detto Borgonzoni – vanno avanti, nonostante il Pd alla guida della regione. “Noi tutti” siamo l’Emilia-Romagna – parafrasando e commentando così lo slogan della campagna elettorale degli avversari, "Noi siamo l'Emilia-Romagna" - compresi quei cittadini della montagna considerati di “serie B” e vittime dei tagli alla sanità nei territori. Ora il Pd corre ad inaugurare strade su strade, ma l’Appennino emiliano rimane irraggiungibile». Borgonzoni ha fissato i punti cardine del suo programma. «Sì agli immigrati regolari che vogliono lavorare in Emilia-Romagna, per gli altri non c’è posto. Case popolari agli italiani e no soldi ai Lucia Borgonzoni-3campo nomadi, che devono pagare le tasse come gli altri. Prenderemo prima l’Emilia-Romagna – è quello che si augura la candidata bolognese - poi l’Italia».

Salvini, dopo la vittoria in Umbria, ha chiesto l’impegno di dirigenti e militanti in questi tre mesi. «Quella del prossimo 26 gennaio – ha detto dal palco - potrebbe essere una giornata storica, di festa, liberiamo l’Emilia-Romagna dopo l'Umbria. Cinque anni fa due piacentini su tre sono rimasti a casa dal voto, il nostro avversario non è Bonaccini, poveretto…basta guardarlo... L’avversario è la rassegnazione, quelli che “votare o non votare è lo stesso”. Chi vota, scrive la storia. Chi non vota, è complice e non può più lamentarsi». Salvini ha ringraziato i sindaci del centrodestra presenti per il loro impegno per le piccole comunità: «Con l’autonomia ci sarebbe più potere anche per voi». Diversi i riferimenti agli avversari. «La cosa che fa impazzire i comunisti è che tanti di loro ora votano Lega, e non per il partito dei banchieri, il Pd, non più vicino agli operai. Quello del 26 gennaio è un voto locale per migliorare i trasporti, la sanità di questa regione. E per ridare risorse agli emiliani, ai romagnoli, ai piacentini». Più volte nel suo discorso il leader leghista ha chiesto l'impegno da parte di tutti per una campagna elettorale lunga 87 giorni. Non si sa ancora se il Pd troverà l'accordo con il Movimento 5 Stelle anche alle Regionali. «Noi ci abbiamo governato per più di un anno con i 5 Stelle. Abbiamo avuto pazienza, ma andare avanti con i Di Maio, i Bonafede, i Toninelli, le Trenta, non era più possibile. Non ci interessa se fanno l’alleanza con Bonaccini. Noi dobbiamo essere consapevoli delle nostre capacità. Piacenza voglio che sia compatta. La Lega e il centrodestra in provincia di Piacenza devono stravincere e cancellare la sinistra. I "compagni" capiranno che la musica è cambiata».

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