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«Sanità a rischio caos: più fondi e abolire il numero chiuso a Medicina»

I candidati alla Camera Vignali e Gambarini: «Manca il personale, soprattutto nei pronto soccorso». Sul corso di Laurea: «Il buon medico dove si studia e si impara, il numero chiuso non vuole dire qualità»

«La recente protesta degli operatori sanitari del Pronto soccorso, sommata alle gravi defezioni di organizzazione della medicina del territorio e alle lunghe liste di attesa della specialistica sono criticità che rischiano di causare gravissime conseguenze per le persone. E’ necessario mettere mano al sistema sanitario nazionale e aumentare i fondi. Se verrò eletto sarà uno dei miei primi impegni». Lo dice il candidato alla Camera di Forza Italia Pietro Vignali. «La pandemia ha scoperchiato e aggravato una situazione che a fronte di continui tagli perpetrati da ormai diversi decenni dallo Stato, che hanno portato a forti carenze di medici, alla fuga di alcuni e alla mancata sostituzione di altri, è esplosa recentemente in tutta la sua gravità. Sento grida d’allarme in diversi paesi per il rischio di chiusura di strutture o per la mancanza di personale sanitario negli ospedali. I medici di base poi mancano in diversi paesi e frazioni creando forti disagi soprattutto agli anziani. Per questo è necessario invertire immediatamente la tendenza investendo e garantendo maggiori fondi alla sanità». Vignali poi rivolge un’ultima riflessione sulle case di comunità: «Bene le strutture perché possono sgravare il lavoro dei pronti soccorso ma anche qui è necessaria una programmazione del personale per garantire il loro buon funzionamento».

Pietro Vignali-2

Dal centrodestra arriva anche un’altra proposta: «Abolire il numero chiuso nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e in Infermieristica». Lo aveva più volte anticipato, nei giorni scorsi, il leader della Lega Matteo Salvini e lo rimarca oggi Francesca Gambarini, candidata alla Camera dei Deputati per Noi Moderati (Centrodestra) nel collegio proporzionale di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. «In questi ultimi anni abbiamo affrontato una gravissima emergenza sanitaria che ha messo in luce alcune carenze del nostro sistema. Una di queste è lo scarso numero di medici ed infermieri. La carenza di medici ed infermieri è dovuta sostanzialmente ad una sbagliata programmazione che ne riduce il numero sin dall'inizio. Per questo riteniamo che il numero chiuso sia da eliminare, consentendo a tutti di potersi iscrivere ai corsi di laurea in Medicina ed Infermieristica. Il buon medico non lo fa il numero chiuso iniziale ma un buon corso di laurea dove si studia e si impara. Numero chiuso non vuol certo dire qualità».

Francesca Gambarini-2

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