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Scissione Pd, prima fuga di esponenti locali dal partito

Mentre viene fissata al 30 aprile la data delle Primarie per la segreteria nazionale, a Piacenza si registrano i primi scissionisti in uscita dal partito. Fuori dal Pd Cacciatore, Ghisoni e Beretta. Rimangono De Micheli e Bergonzi

Una sessantina di persone, con le proprie storie personali e il proprio passato, si sono confrontate sul futuro del Partito Democratico e del centrosinistra italiano e piacentino. Un’analisi della situazione del partito – attualmente – più importante nel contesto politico locale, architrave delle Amministrazioni del comune capoluogo e della Provincia. Mentre a livello nazionale viene stabilita la data delle Primarie per la segreteria nazionale – che vedrà protagonisti Matteo Renzi, Michele Emiliano e Andrea Orlando il prossimo 30 aprile – in città si consuma una prima diaspora. La sinistra del Pd piacentino si è infatti riunita nella serata del 24 febbraio, per discutere della crisi d’identità e di rapporti tra le correnti.

I bersaniani si sono così schiariti le idee, per iniziare a capire chi ha deciso di fare i bagagli insieme al duo Bersani-Migliavacca verso la costituzione di un nuovo partito o movimento. E già nella serata di ieri alcuni esponenti di spicco della minoranza dem si sono smarcati dal Pd. Risultano infatti con la valigia in mano e più di un piede fuori dal partito l’ex vicesindaco Francesco Cacciatore, l’ex consigliere regionale Nino Beretta, l’ex sindaco di Podenzano Alessandro Ghisoni, il consigliere di Piacenza Sandra Ponzini, Renato Zurla, Gabriele Scagnelli e Matteo Provini. Sarebbe in fase di definizione un documento che sancisce la rottura dal Partito Democratico. Rimane invece – come era già chiaro da diversi giorni – la sottosegretaria all’economia Paola De Micheli. Scelta analoga per un altro big del Pd: l’onorevole Marco Bergonzi non farà parte del drappello di fuoriusciti di Montecitorio (gruppo che si sta assottigliando sempre di più con il passare dei giorni). Stessa scelta anche per Roberta Valla, la candidata bersaniana uscita sconfitta dal confronto per la segreteria provinciale. Anche l’ex segretario Paolo Botti rimane nel recinto del partito da lui fondato a Piacenza nel 2008. Ma diversi bersaniani eccellenti non hanno ancora sciolto la riserva e prendono ancora tempo per fare la valutazioni del caso. Per chi resta nel Pd rimane da riflettere su quale posizione prendere al congresso nazionale del 30 aprile. Oltre a una serie di interrogativi importanti sulle Amministrative della primavera. I rapporti di forza nel Pd stanno mutando e la scelta del candidato a sindaco, nonché la composizione della lista, dovrà tenerne conto.E nessuno vieta che le strade del Pd e quelle della nuova "cosa rossa" in cantiere si possano ricongiungere per spuntarla ancora una volta alle Comunali. 

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