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Scovare i fantasmi della Tari che vivono in città, il Comune ci prova

Giro di vite dell’ente per far fronte ai tanti affittuari in nero in città che non fanno la raccolta differenziata e non pagano la Tari. Trespidi: «Grave la situazione nel quartiere Roma, tanti lasciano in giro i rifiuti». Ultori: «Ci sono palazzi dove su dieci famiglie solo due pagano la tassa»

Gli “sconosciuti” della Tari, i fantasmi della tassa rifiuti, sono una grave piaga che attanaglia anche Piacenza. E, quindi, allergici anche alla raccolta differenziata, oltre che colpevoli di un danno erariale non da poco nei confronti dei conti del Comune. Piacenza proverà a dare un ulteriore giro di vite a questo deplorevole fenomeno. Servono «azioni straordinarie» che risolvano la situazione, come affidare infatti la gestione a una Massimo Trespidi-15ditta esterna in grado di incrociare i dati e scoprire chi non versa manco un euro per la tassa. A portare la questione in Consiglio comunale è stato Massimo Trespidi, con un ordine del giorno al Dup (documento unico di programmazione). «Gli sconosciuti della Tari – ha dichiarato in aula il consigliere di “Liberi” - non pagano la tassa e lasciano i rifiuti per la strada. È un mondo tutto sommerso, difficilmente quantificabile. Una popolazione clandestina che è in affitto “in nero” in città. Sicuramente una zona interessata da questo fenomeno è il quartiere Roma, dove la situazione di questi “non iscritti all’anagrafe” è più pesante. Iren e il Comune di Piacenza dovrebbero controllare. Peccato che la società Iren - ha osservato Trespidi - ha soltanto due ispettori per la città di Piacenza e per tutti i comuni della Provincia adibiti a questo genere di controlli».

Pesanti i numeri dei crediti dei cittadini nei confronti del Comune. Mancano all’appello 1,8 milioni di euro per il 2018, già 2 milioni e 700mila euro di ammanchi per il 2019. «Combattere l’insolvenza – ha spiegato l’assessore al bilancio Paolo Passoni - non è facile. Per quanto riguarda i crediti che non siamo ancora riusciti a recuperare, sono stati inviati gli avvisi a Ica relativi fino al 2016. Quelli relativi al 2017, verranno trasmessi a Ica a fine settembre. Quelli del 2018 li sta ancora accertando Iren. Tutto quello che non recupera Iren, poi il nostro Comune lo comunica alla società. Stiamo facendo il possibile, non servono azioni straordinarie». Il discorso si fa più ingarbugliato per quanto concerne gli evasori Paolo Passoni-6totali. «I fantasmi della Tari – ha detto l’assessore Passoni - sono una piaga. Abbiamo in mente però di agire aderendo a una convenzione regionale, facendo intervenire una ditta esterna, che ci consenta di aderire e fare un incrocio di dati per trovare gli evasori totali. La società che si aggiudicherà la gara dovrà fare questo lavoro per scoprire chi sono coloro che non pagano nulla».

«Il problema degli “sconosciuti”, con la raccolta porta a porta, sta producendo effetti deleteri – è il pensiero di Gian Paolo Ultori (Liberali Piacentini) -. A questi non è stato recapitato alcun cestino, perciò accumulano rifiuti e li abbandonano vicino alle campane. La situazione è incresciosa. Bisogna intervenire immediatamente dal punto di vista igienico, prima di coinvolgere una società in grado di incrociare i dati. La Polizia Locale provi a controllare a campione i campanelli dei condomini: conosco alcuni palazzi dove vivono dieci famiglie e i cestini li hanno solo due famiglie». «È vero – ha aggiunto Christian Fiazza (Pd) -, ci sono condomini in cui molte famiglie non pagano la Tari, e come sostiene Trespidi ci sono quartieri che subiscono questo problema decisamente più di altri. È ora di andare ad accertare anche quante persone vivono in un appartamento». «Molti utenti del centro storico – ha rilevato anche Giulia Piroli (Pd) - pagano ma non hanno ancora ritirato i cestini».

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