rotate-mobile
Politica

«Se i sindaci non sono uniti le risorse rischiano di andare ad altri territori»

La presidente della Conferenza socio-sanitaria Patrizia Calza invita al lavoro di squadra sulla sanità: «il rischio è l'incapacità di fare sintesi e di superare eventuali divisioni o contrapposizioni»

«Nelle more della pubblicazione sul sito della Conferenza socio sanitaria del verbale della seduta dell’Ufficio di Presidenza, del 28 maggio, a Bologna alla presenza del Presidente della Regione Stefano Bonaccini, dell’Assessore Regionale Venturi, e dei Dirigenti dell’Assessorato, ritengo opportuno precisare alcuni dei contenuti della discussione che, benché resi noti dalla sottoscritta  nella giornata di ieri ai sindaci della Conferenza Territoriale, tuttavia, per ragioni evidentemente di spazio, non sono stati riportati dai mezzi di comunicazione.

In premessa va ricordato che l’incontro era stato richiesto dall’Ufficio di Presidenza, per evidenziare alcune criticità locali e per segnalare la necessità di investimenti aggiuntivi per una compiuta attuazione del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera votato dai Sindaci il 31 marzo del 2017. Il bilancio consuntivo 2017 infatti non era e non è suscettibile di osservazioni rispetto alla regolarità giuridico-contabile, anzi si chiude con un leggero avanzo.

La Regione, a cui va riconosciuta la massima disponibilità di dialogo, avendo calendarizzato l’incontro entro una settimana dalla richiesta, ha riconosciuto la bontà e l’opportunità dell’impianto della riorganizzazione  della rete che prevede l’individuazione di specifiche vocazioni e conseguenti specializzazioni per tutte le strutture ospedaliere presenti sul nostro territorio in applicazione del criterio della clinical-competence e degli indirizzi più recenti in materia di sicurezza sanitaria.

Tuttavia ha riconosciuto che, a livello piacentino, maggiori possono essere i timori e i disagi legati al cambiamento per diverse ragioni evidenziate dai sindaci. E’ emerso ad esempio che il territorio piacentino, pur essendo piccolo come estensione e per lo più collinare e montano (simile come estensione a quello di Imola, che però ha un solo grande ospedale e una decina di Comuni), vede tuttavia un numero elevato di strutture ospedaliere che si è deciso di mantenere in toto specializzandole o, come nel caso di Villanova, trasformandole in modo tale da evitarne la chiusura e, nel contempo, di arricchire il sistema con la presenza dell’Unità Spinale a Fiorenzuola.

Rispetto ai rilievi avanzati nel documento, di cui si riconosce la correttezza, la Regione evidenzia quanto segue:

- É vero che a causa dell’applicazione del criterio della popolazione , Piacenza viene penalizzata nella distribuzione delle risorse ma si evidenzia che, pur registrandosi una riduzione della popolazione da tre anni, in considerazione dell’elevato numero di anziani e della conformazione del nostro territorio, tuttavia la Regione ha fatto la scelta di mantenere inalterata la contribuzione sulla base della popolazione all’anno 2013. Ciò non risulta più possibile anche perché è lo stesso ente Regionale a ricevere le scarse risorse nazionali sulla base dell’identico criterio.

- Per far fronte alla diminuzione di cui sopra la Regione ha aumentato il fondo di riequilibrio, portandolo per Piacenza da 7 a 12,800 milioni di euro. Risorse che vengono erogate ex post  e quindi evidentemente non sono disponibili in fase programmatoria;

- Per evitare che il prossimo rinnovo contrattuale (stimato in 125-130 milioni euro) potesse gravare sui prossimi bilanci preventivi , la Regione ha deciso che l’importo non dovrà essere considerato dalle Aziende in sede previsionale;

- L’Ente Regionale non riceve più dallo stato risorse in conto capitale pertanto le risorse per investimenti devono essere ricercate all’interno dei bilanci regionali  così come si chiede di fare alle aziende. Tuttavia  gli investimenti straordinari, così come quelli evidenziati nel documento della Conferenza, verranno valutati dalla Regione e affrontati nell’ambito di un percorso condiviso con Azienda, sindaci e alla luce di un criterio programmatorio che tenga conto delle priorità;

- Quanto alla evidenziata criticità relativa alla capacità di indebitamento dell’AUSL di Piacenza , si è comunicato che quest’ultima sta per ricevere l’autorizzazione alla restituzione di un mutuo di 14 milioni di euro, cosicchè si potrà alleggerire il bilancio di interessi passivi e favorire il reperimento di spazi per nuovi investimenti.

- E’ stata confermata la volontà della Regione di investire su Piacenza , come già dimostrato dalle decisioni e azioni svolte (Nuovo Ospedale a Piacenza, Fiorenzuola e Centro paraolimpico a Villanova), anche per dare adeguate risposte alle eccellenze sanitarie presenti sul territorio: una per tutte, la realtà di Bettola (erogazione cure chemioterapiche evitando la ospedalizzazione) che, ripetutamente l’Assessore ha citato come  modello di interesse nazionale.

- Da ultimo l’invito ad una maggiore unità d’intenti, ad un lavoro di squadra il più possibile condiviso. Il rischio reale (e questa è l’unica mia valutazione e conclusione personale): che, a causa della incapacità di fare sintesi e di superare eventuali divisioni o contrapposizioni, sia pur con tutti i distinguo del caso, le risorse a disposizione vengano destinate ad altri territori».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Se i sindaci non sono uniti le risorse rischiano di andare ad altri territori»

IlPiacenza è in caricamento