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Si presenta la Lista Insieme: Verdi, socialisti e prodiani in coalizione con il centrosinistra

L'ex Ministro Giulio Santagata a Piacenza: “Con noi l'anima riformista. In primo piano lotta alla povertà e difesa del ceto medio"

Partito Socialista, Verdi e Area Civica uniti per le elezioni del 4 marzo nella lista “Insieme". A presentarla, oggi pomeriggio alla Volta del Vescovo, è stato il coordinatore nazionale Giulio Santagata, ex Ministro del Governo Prodi e anima delle campagne elettorali dell’Ulivo negli anni ’90. Al punto che lo stesso Professore, nei giorni scorsi, ha dichiarato il suo sostegno alla formazione che corre in coalizione con il Partito Democratico, +Europa di Emma Bonino e la Civica Popolare del Ministro Beatrice Lorenzin. Portacolori di Insieme, nella lista proporzionale del Senato, è anche la piacentina Maria Carmen Chiesa. Presenti all'iniziativa le candidate di coalizione per l'uninominale Patrizia Calza (Camera) e Paola Gazzolo (Senato).  “La nostra lista – ha affermato Santagata – nasce come "collegamento" tra le varie anime della sinistra, allargato alle liste civiche cosiddette arancioni che tra l'altro hanno portato alla vittoria di Pisapia e Sala a Milano e Doria a Genova. I socialisti e i verdi sono stati tra i fondatori dell’Ulivo. Fanno parte di quelle tante culture riformiste e democratiche che Prodi riuscì a mettere insieme in quell’esperienza, superando le divisioni ideologiche e facendo leva sui tanti obiettivi comuni. Essere ulivisti oggi significa proprio questo: essere disponibili a ricercare una forte unità di idee tra tutti coloro che condividono obiettivi comuni”. Al primo posto, per Insieme, vengono la crescita equilibrata e solidale, per creare un Paese coeso ed equo. “Serve riaccendere l’ascensore sociale che in Italia si è fermato da troppo tempo”, ha aggiunto Santagata. “A fronte di una povertà che continua ad aumentare, il reddito di inclusione, approvato dal Governo, è una misura fondamentale. Così come serve sostenere il ceto medio, ossatura della nostra società. Se viene meno, si blocca tutto: la crescita, la tenuta del welfare, la demografia”. “Per questo – ha concluso- occorrono politiche strutturali per generare nuovo lavoro e sviluppo sostenibile: più ricerca, più formazione, più investimenti”.

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