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Orlando: «Siamo gli unici in grado di fermare la destra»

Il ministro della Giustizia a Piacenza Andrea Orlando per la campagna elettorale dem di Calza, Gazzolo, De Micheli e Bergonzi in vista delle Politiche: «A queste Elezioni ci giochiamo non solo il governo del Paese ma l'evoluzione delle nostra democrazia»

Andrea Orlando, ministro della Giustizia, ha fatto ritorno a Piacenza per la campagna elettorale del Partito Democratico. Al ridotto del teatro Municipale, insieme ai candidati piacentini del partito (Paola Gazzolo al Senato, Patrizia Calza alla Camera, Paola De Micheli e Marco Bergonzi nel listino del proporzionale), ha incontrato amministratori e iscritti dei dem. Presente anche Pierluigi Marattin.

«È un momento difficile – ha esordito nel suo intervento Orlando -, vista l’inaugurazione di Casapound in questa città e i fatti di Macerata. Il Pd dovrà declinare una modalità che si distingua rispetto a questo. Le proposte del Pd non raccontano favole agli italiani, mentre gli altri fanno il supermercato delle offerte speciali. Le nostre idee sono idonee per essere convincenti da coloro che si sono allontanati dalla politica. Abbiamo preparato un programma di cento punti, cento cose da fare, e messo in campo una squadra di candidati piacentini di qualità e credibili. La posta in gioco è alta. Ci giochiamo a queste Elezioni non solo il governo del Paese ma l'evoluzione delle nostra democrazia, se vincessero mai forze che hanno rimesso in discussione il concetto di democrazia e hanno sdoganato forze e temi di un certo tipo. La campagna elettorale però è partita male perché si è fatta una gara a chi la sparava più grossa: invece bisogna spiegare alle persone cosa c’è in gioco a queste Elezioni, stiamo infatti decidendo se l’Italia rimarrà in Europa o no. C'è in ballo la cifra dei rapporti che si stabiliscono per la tutela delle minoranze e il rispetto dell'individuo. La Lega ad esempio guarda alla Russia di Putin che non è una democrazia compiuta. Non c'è in ballo solo la finanza e l'economia ma la democrazia e i nostri rapporti civili, il sistema dei diritti che abbiamo saputo costruire in tanti anni. Non è un caso che la Lega ha subito detto di togliere le unioni civili: dice molto di quale società si vuole realizzare. Il Pd insomma è l'unica forza in grado di fermare la destra. Siamo gli unici che possono svolgere questo ruolo con credibilità e io sono orgoglioso di questa stagione al Governo».

Orlando ha parlato degli avversari. «Votare Liberi e Uguali significa favorire la destra, la divisione della sinistra è frutto invece di una perdita di lucidità e non da un disegno preciso. Mi dispiace quando Bersani afferma di volere andare nel bosco a cercare Di Maio: occhio che poi nel bosco si trova Salvini. In nessun Paese d’Europa grazie a una sconfitta la sinistra è ripartita: è il contrario. Forza Italia e Lega fanno finta di essere uniti ma sono molto divisi, su Europa, giustizia. Sono due destre di taglio diverso. Il Pd dice no alle alleanze con 5 Stelle e destra. La legge elettorale unisce i voti dei partiti del centrodestra, e li stanno raccogliendo con parole fasciste. Piacenza deve rappresentare una sorta di “linea del Piave” per la riscossa del centrosinistra». Parole di apprezzamento per Roberto Reggi: «ha lavorato molto bene al Demanio, lo ha cambiato».

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