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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Sichel: «Dosi non deve andare a casa, ma grazie a noi risparmiati 8 milioni»

In consiglio si parla di bilancio ma tiene ancora banco il bando dell'illuminazione pubblica affidato a Citelum. Forza Italia: «Pd uguale Partito Diviso». Foti: «Finché non c'è chiarezza non si può discutere il bilancio». E Sichel risponde al sindaco

Il consiglio comunale è alle prese con il bilancio 2016-2018, ma l’attenzione è ancora rivolta alle polemiche tra la maggioranza renziana e il gruppo dei dissidenti interni al Pd. Il sindaco Paolo Dosi, dopo l’astensione dei consiglieri Colla (Moderati), Perrucci e Sichel (Pd), in una nota ha stigmatizzato il comportamento dell’anima più a sinistra.

«Abbiamo fatto risparmiare al Comune di Piacenza ben 8 milioni di euro – gli risponde a distanza Federico Sichel, il leader dei dissidenti – e non capisco come si possa strumentalizzate politicamente un dato del genere per una battaglia correntizia, visto che tutti quanti ne traiamo beneficio. Dosi non deve andare a casa: bisogna stare qua tutti a lavorare giorno dopo giorno per migliorare i provvedimenti, come quello sull’illuminazione, che era assolutamente perfettibile. Io non ho mai votato contro all’Amministrazione, anzi: in altri passaggi precedenti al mio ingresso in consiglio ci sono stati voti contrari in maggioranza». Sichel nelle ultime ore si è sentito più volte con il sindaco. «Ci siamo confrontati con Dosi, e ha ammesso che il nostro intervento sul bando dell’illuminazione è stato migliorativo».

Il tema è riemerso anche nella discussione sugli emendamenti del bilancio. «Sono stupefatto – ha detto Tommaso Foti (Fratelli d’Italia) -, ritengo un rito inutile discutere del bilancio se non c’è un chiarimento politico sulla questione interna alla maggioranza. Non ci offendiamo se ci respingete gli emendamenti, ma bisogna chiarire la situazione. È inammissibile che si senta dire da Dosi che una pratica tecnica è diventata politica. Non si deve fare finta di niente». «Dosi dice che su un provvedimento amministrativo – gli ha fatto eco Massimo Polledri (Lega Nord) - si è giocata un’altra partita, politica. Come centrodestra vogliamo che si finisca in modo decente il mandato». «La politica vi sta mettendo in forte imbarazzo, il dialogo è importante» - ha aggiunto Andrea Gabbiani (Movimento 5 Stelle) -, che ha anche usato il termine «cricca» per identificare il gruppo Pd. «Qua regna l’incertezza – ha detto anche Giovanni Botti (Pdl) -, c’è imbarazzo istituzionale».

«Quanto è accaduto la scorsa settimana – ha ribadito Sichel ai colleghi dell’opposizione che hanno risollevato la questione - è stato un passaggio importante: porterà a un risparmio molto significativo per la città e i cittadini, superiore agli 8 milioni di euro. Così i prossimi bilanci ne beneficeranno. Io vorrei superare l’intervento di stamattina del sindaco e continuare a lavorare per il bene della città. Propongo di tornare tutti quanti a occuparci del bilancio: maggioranza e Pd saranno uniti intorno al sindaco». Ma Foti e il centrodestra chiedono un chiarimento al sindaco, che ha preferito trincerarsi dietro alla volontà di non intervenire su un tema che nulla a che vedere con la discussione agli emendamenti del bilancio». «Stiamo parlando – ha incalzato ancora una volta Foti - del documento politico amministrativo più importante che il consiglio approva. Non si può essere maggioranza e minoranza allo stesso tempo: fate il partito di lotta contro chi è il governo. Una vicenda amministrativa che ha risvolti politici trattata così diventa una vicenda politica e basta. Pretendiamo un chiarimento: mi dovete spiegare come mai si tengono delle dimissioni “congelate”, come quelle di Claudio Ferrari. Dovrebbero diventare valide per legge immediatamente». Leggo solo ora per impegni personali che mi hanno portato lontano da Piacenza durante lo scorso fine settimana, «La notizia apparsa sugli organi di stampa – ha precisato in una nota rivolta ai giornalisti il presidente del consiglio comunale Christian Fiazza - secondo la quale la lettera di dimissioni del Consigliere Ferrari sarebbe stata “consegnata” al sottoscritto durante la giornata di giovedì 26 maggio e, da me, affidata ad un confronto con il Sindaco Dosi. Tale notizia è destituita di ogni fondamento posto che né al sottoscritto e neppure agli Uffici di Presidenza tale lettera è mai pervenuta per la protocollazione della medesima essendo le dimissioni di un Consigliere, atto unico, irripetibile ed immediatamente efficace, procedendo alla notifica al primo Consigliere in lista non eletto».

L’INTERVENTO DI PAPAMARENGHI, PUTZU E GIROMETTA (FORZA ITALIA)

«Stiamo assistendo ad una situazione di indescrivibile gravità ed il partito di Forza Italia con i suoi Consiglieri Comunali non intende “tenere il dito” su una situazione che di trasparente non ha nulla» -  ha esordito così il Segretario Provinciale di Forza Italia durante la conferenza indetta con i Consiglieri Maria Lucia Girometta e Filiberto Putzu nel pomeriggio di oggi. «Mascherato da complesso iter tecnico, dietro a quanto successo sull'appalto per l'illuminazione pubblica, si celano beghe tutte interne a casa PD (e ci si augura solo quelle) che nulla hanno a che vedere con il bene dei piacentini - continua Papamarenghi -. A conferma della totale mancanza di trasparenza di quanto sta accadendo ci sono le emblematiche dimissioni da Responsabile di chi fino ad ora si occupava di Lavori Pubblici e oggi non vuole fare da parafulmine alle rese dei conti della maggioranza di centrosinistra. Una maggioranza che ormai nemmeno il Sindaco ha più il coraggio di ritenere tale, come dimostra l'ultimatum a sua firma pubblicato oggi dalla stampa.

Ma sono diversi i membri del centrosinistra che paiono scordarsi di tenere come stella polare il bene di Piacenza:  in tal senso emblematica l'uscita del Consigliere Reggiani che incalza il collega Sichel chiedendo se ci si ricorda di essere in seno al Consiglio 'per fare il bene del Partito (Democratico)'; bene del partito, ci chiediamo noi? E al bene della città chi pensa?».

Continua Papamarenghi, citando le notizie stampa in merito ad 'accordi siglati e poi rimangiati': "ma la milionaria gestione dell'illuminazione pubblica deve essere vittima degli 'accordi' tra i membri del PD o esclusivamente oggetto di valutazioni di carattere economico e tecnico che poco hanno a che fare con correnti di Partito? Pare che il Sindaco Dosi sia ormai vittima della sua stessa maggioranza e le esternazioni di oggi, con cui invita chi vuole andarsene a farlo, suonano strane dal momento in cui alcune dimissioni sono state ufficializzate, ma lui si è ben guardato dall'accettarle. A chi si riferisce allora il Sindaco? Chi secondo il Sindaco non è congeniale alla sua maggioranza, intralcia le incombenze amministrative e anzi, sostiene temi non reali ha basati su fini ben 'meno nobili', come lui stesso scrive? Lo dichiari chiaramente perché il Consiglio Comunale e tutti i cittadini non possono più essere spettatori inermi da tenere all'oscuro difronte ad una situazione di questa gravità».

Il Capogruppo Girometta interviene dicendo: «esprimo tutto il mio dissenso verso l’Amministrazione, soprattutto in questo periodo dove si assiste ad un teatrino e il Comune sembra più un Hotel, con l’andirivieni di Consiglieri, Assessori dimessi, che un organo istituzionale dove si decide l’avvenire di Piacenza. Le dimissioni di Claudio Ferrari e di Carini, anche se congelate, sono un ulteriore fatto gravissimo, non solo perché il primo è capogruppo del PD ed ex Presidente del Consiglio e Carini è Dirigente Lavori Pubblici e Infrastrutture, ma perché il fatto denota la grande “divisione in seno al Partito Democratico”, nonché della Giunta. Non è comprensibile che l’aggiudicazione dell’appalto per la gestione dell’illuminazione pubblica” sia la sola causa di crisi…se il Consigliere Sichel tiene testa ad una giunta Renziana significa che c’è ben altro! La “limitata progettualità amministrativa”, che Sichel addebita all’Amministrazione è solo una scusa che evidenzia la conflittualità esistente in seno alla maggioranza.

Per Putzu «Non é semplice sintetizzare un argomento che "tiene banco" a Piacenza da 4 mesi. Certo é che il tema appalto della illuminazione pubblica é un tema che prevedeva un esborso da parte del Comune di 30 milioni di euro. Cifra che, fatta salva la più volte autodichiarata onestà di Dosi e della sua giunta, qualche appetito certamente lo provoca...L'iniziale accordo con Enel é stato poi rimodulato con Citelum. Artefice della "crisi" nel partito che governa la città é stato quel consigliere comunale che fa parte della segreteria del sottosegretario De Micheli. Forte dell'appoggio romano risulta aver ottenuto l'obiettivo di far cambiare idea a chi aveva sostenuto la pubblica utilitá ed i vantaggi operativi ed economici della proposta Enel Sole. Facile pensare invece  che a favore di questa ultima soluzione avesse contribuito anche il renziano ex dipendente Edipower ed ex sindaco di Piacenza. Ma i giochi di forza degli sponsor - si badi bene nel silenzio totale delle segreterie Pd provinciali e cittadine e dei Consiglieri Regionali- hanno probabilmente pesato sul risultato finale, un appalto che sembra comunque risultare migliorativo rispetto alle convinzioni di febbraio dell'assessore Cisini. Partito Democratico quindi che a Piacenza come a Roma subisce le frizioni tra le sue due diverse anime. PD quindi non più acronimo di Partito Democratico, ma di Partito Diviso. Alle dichiarazioni del sindaco Dosi comparse oggi sulla stampa locale, là dove sostiene che "le istituzioni non possono essere occasione per regolare conti politici interni" , si puó rispondere : chi la fa l'aspetti.... Infatti cosa fece il sindaco "buono" Paolo Dosi nel gennaio 2014 : liquidó in malo modo estromettendo dalla Giunta ben 4 assessori (Cacciatore, Palladini, Romersi e Beltrami) in base ad argomentazioni solo politiche partitiche. Ora però il consigliere "dissidente" non sembra cosí facilmente eliminabile...Nel frattempo la città arretra e perde pezzi preziosi guidata verso un declino che appare purtroppo ineludibile. Povera Piacenza».

«A Forza Italia, nell'interesse di Piacenza e dei piacentini, non interessa l'ennesimo rimpasto di una Giunta priva di una maggioranza coesa indispensabile in questi di duri momenti per governare» -conclude Papamarenghi. «Il Sindaco relazioni in trasparenza, dopo lo sfogo fatto sui giornali, al Consiglio Comunale democraticamente eletto dai piacentini e faccia in modo che non possano insinuarsi nella mente di qualcuno dubbi del tipo che quella di Piacenza sia una Giunta o una bottega d'affari».

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