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«Sistema bloccato, documenti disordinati, faldoni stracolmi: noi lasciati soli in un mare di pratiche»

Sul caos delle pratiche edilizie in Comune interviene la ditta “Archiviando Sas”, vincitrice dell’appalto: «Increscioso stallo, l’ente non risponde alle nostre comunicazioni. Noi professionali, abbiamo sperimentato sulla nostra pelle lo “spoil system” all’italiana»

“Archiviando Sas”, l’azienda che dal 2017 ha ricevuto l’incarico dal Comune di Piacenza di gestire la digitalizzazione di tutte le pratiche dell’edilizia dell’ente (ovvero la gestione dello sportello-piattaforma Sueap), non ci sta a passare per una società privata poco professionale. Così replica a distanza al botta e risposta tre le due Giunte comunali: l’Amministrazione Barbieri – l’assessore all’urbanistica Erika Opizzi ha criticato l’intera gestione del servizio – e l’ex Amministrazione Dosi, che ha respinto ogni addebito nella scelta della ditta vincitrice dell’appalto.

«Archiviando Sas – spiega per conto della società Rosa Anna Abela - azienda leader nel settore delle scansioni digitali, in questi anni ha svolto con eccellenza certificata i più delicati incarichi in seno alle pubbliche amministrazioni di tutto il territorio nazionale, mettendo in campo le migliori professionalità e fornendo formazione e accesso al lavoro a decine di giovani in tempi, ne converrà, tutt'altro che facili per chi si fa peso del rischio d'impresa.

Nel 2017 ci è stata aggiudicata una gara dal Comune di Piacenza nella quale eravamo unici partecipanti, il prezzo offerto era sulla base delle informazioni descritte nel capitolato di gara e in seguito a un sopralluogo effettuato presso gli archivi del Comune di Piacenza. Il sopralluogo è durato venti minuti per la visione di 700 metri lineari nei quali abbiamo potuto visionare solo una piccola parte di pratiche (ovviamente quelle più recenti e quindi più ordinate) che risalgono anche ai primi del secolo scorso.

Immediatamente dopo l'aggiudicazione abbiamo provveduto al ritiro del materiale archivistico e dopo aver provveduto ad una ricognizione generale abbiamo iniziato la lavorazione dalle pratiche più recenti, così come ci era stato richiesto. Durante le lavorazioni, così come previsto da capitolato, effettuavamo anche le richieste di accessi agli atti, ovviamente su annualità non recenti, ma dal 1902 ad oggi. A questo punto ci siamo trovati di fronte una situazione non corrispondente alle previsioni del capitolato e del sopralluogo. Documenti disordinati, faldoni stracolmi con all'interno più di mille documenti anziché i 400 previsti da capitolato, faldoni contenenti solo documenti A0 per cui è richiesta una cura, una strumentazione e una tempistica diversa rispetto alla  documentazione A4 o A3.

Il lavoro che si è prospettato è quindi a quel punto presentatosi immane, tanto che dopo due mesi dall'inizio dei lavori abbiamo chiesto una proroga senza ulteriore dispendio economico da parte dell'ente. Non è stato mai possibile avere delle specifiche e del supporto informatico o archivistico da parte del Comune, i cui responsabili si sono avvicendati nel tempo senza che avessero contezza del da farsi.

Abbiamo potuto quindi sperimentare sulla nostra pelle, nostro malgrado, quanto lo spoils sistem all'italiana dovuto agli avvicendamenti politici, il completo disinteresse della sovrintendenza e altre disfunzioni della burocrazia ci abbiano lasciato soli in questo mare di pratiche edilizie, ma fino al 20 dicembre 2018 abbiamo sempre evaso puntualmente le richieste di accesso dei cittadini con piena soddisfazione dei responsabili dell'ente. Da fine dicembre però, gli stessi responsabili dell'ente non hanno più scaricato le pratiche inviategli telematicamente, al punto che il sistema si è bloccato e non è stato possibile più inviare nuove pratiche. Più volte abbiamo sollecitato i responsabili del Comune a rimuovere questo impedimento, ma senza nessuna risposta.

Come riportato dall'articolo pubblicato da IlPiacenza.it” inoltre, ogni ispezione ci ha visto certificare la correttezza del nostro operato, e non ci è quindi possibile far passare il messaggio che i ritardi siano dovuti alla mancata professionalità di un'azienda del Sud quando è evidenza nei fatti appartengono alle mancanze fra le vari amministrazioni e burocrazie avvicendatesi in seno al progetto. Non è non nella nostra cultura del lavoro enfatizzare polemiche, ma rivelo che anche nei giorni scorsi abbiamo comunicato che avremmo restituito le pratiche e ottemperato agli accessi agli atti dei cittadini, ma alla nostra Pec non è seguita nessuna replica da parte del Comune. Nonostante questo increscioso stallo, noi continuiamo a lavorare alacremente, come in tutti i lavori che abbiamo eseguito sino ad oggi, per difendere i nostri dipendenti e tutelare il buon nome della nostra società».

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