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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

«Solidarietà alla Meloni, "no" al femminismo di sinistra a doppia morale»

L’intervento della consigliera comunale Gloria Zanardi (Fd’I) in merito agli insulti nei confronti della leader del suo partito

«Ci sono femministe di sinistra che lanciano i propri strali contro chiunque metta in dubbio il loro ruolo in forza della propria appartenenza di genere (sempre che si riconosca ancora l'esistenza del genere) e si stracciano le vesti per le quote rose, appellandosi alla necessaria parità tra i sessi.  Ci sono femministe di sinistra che affermano, in ogni occasione, di come “la solidarietà tra donne” sia fondamentale.  Ci sono donne di sinistra che rabbrividiscono se non si declina un qualsiasi sostantivo al femminile quando è rivolto a loro. Perchè il linguaggio è importante, dicono. Anche più dell'italiano. Mi chiedo se quelle donne di sinistra siano le stesse che invocano la rivoluzione femminista all'interno del loro partito. E poi? E poi nulla dicono se un loro collega di partito qualifica l'essere incinta quale “problematica familiare”.  E poi non si indignano se Claretta Petacci viene paragonata ad un maiale sulla televisione pubblica.  E poi stanno in un assordante silenzio quando una donna viene appellata da un uomo “pesciaiola, vacca, scrofa, rana”. All'improvviso il linguaggio non è importante, sono solo parole. Pare.

Chiaramente mi sto riferendo agli insulti rivolti dal prof. Gozzini a Giorgia Meloni. La Boldrini, Anpi, Mattarella, Draghi, probabilmente anche la zia Mariuccia, si sono resi conto della gravità dell'episodio ed in tanti hanno manifestato solidarietà a Giorgia Meloni. Molti e molte, ma non tutte.  Addirittura c'è chi ha avvallato lo sproloquio social della signora Selvaggia Lucarelli che, dall'alto dello sgabello su cui si erge, non passa giornata a non denigrare tutti e tutte (già), ma solo se di destra, ovvio.  Mi sconforta enormemente vedere che anche un esponente di rilievo della sinistra locale, donna, abbia giustificato in qualche modo le parole di Gozzini alla Meloni. Ed anche quando glielo si fa notare non si dissocia, non precisa, non entra nel merito.  Invece quelli insulti vanno condannati. Senza se e senza ma.

Non è accettabile che si sostenga “la Meloni semina odio, allora se li merita”. Posto che così si è aggiunto un altro insulto alla sequela, non è così che si supera l'intolleranza, non è così che si diffonde amore, non è così che si supera il concetto del “se l'è cercata”. Quindi, cara Selvaggia Lucarelli, cara consigliera (Giulia Piroli) che mette il like al post della stessa su Giorgia Meloni, voi non volete accettare lezioni da nessuno – e io non voglio di certo darne - ma se questa è la solidarietà tra donne, se questa è la cultura del rispetto che si vuole diffondere, in effetti meglio pesciaiola che femminista».

Gloria Zanardi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia 

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