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Solo 9mila accessi in un anno allo “Iat”, il Comune pensa di spostarlo

L’assessore alla cultura Papamarenghi: «Lo sportello per i turisti deve tornare ad affacciarsi su piazza Cavalli. A Cremona fa 65mila accessi, con il suo spostamento in piazzetta delle Grida dimezzati i numeri». E sul 2019 di Piacenza: «Sarà "l’anno del gusto", enogastronomia e cultura a braccetto»

L'attività dello “Iat” (lo sportello di “informazione accoglienza turistica”) di Piacenza non convince. La pensa così l’assessore alla Iat-3cultura Jonathan Papamarenghi, che medita di rivedere l’ufficio che dovrebbe fornire indicazioni e aiuto ai turisti e visitatori di passaggio nella nostra città. «Ho in mano – spiega l’assessore, in carica dallo scorso ottobre - il dato degli accessi allo Iat di piazzetta Pescheria. Non sono numeri indicativi di come va il flusso turistico locale, però sono un supporto importante di cui è bene tenere presente. Ecco, queste verifiche non sono confortanti rispetto ai dati di quello di Cremona: siamo lontani». Lo Iat piacentino nel 2018 ha registrato infatti 9.140 accessi: 6226 italiani e 2214 stranieri. A Cremona si parla di 65mila accessi. E nel 2017 Piacenza ne registrò 12mila. 

«I numeri dello Iat – riflette Papamarenghi - non sono mai stati entusiasmanti a Piacenza, ma sono peggiorati dal 2011, cioè quando si è cambiata la collocazione dello sportello, prima situato tra piazza Cavalli e Palazzo Mercanti e oggi in una "sfortunata" posizione in Piazzetta delle Gride su via Calzolai. Gli accessi da allora sono stati dimezzati». L’assessore Papamarenghi sta pensando a un giro di vite. «Alla luce di questi numeri ho voluto approfondire tutti gli aspetti, prendo atto ora dei risultati di questo servizio e in un’ottica di rilancio economico Jonathan Papamarenghi-5ritengo che serva un canale di comunicazione più efficiente e ricercato. Perciò occorre studiare una collocazione più felice dello Iat, e rivedere i servizi che offre. Lo sportello deve essere visibile da lontano, appena si arriva in centro storico. E deve affacciarsi su piazza Cavalli».  «Deve trasformarsi, ad esempio, in uno “Iat-R”, ovvero in un ufficio in grado di aiutare il turista-visitatore nelle prenotazioni. Il nostro Iat non è in grado di fare prenotazioni negli alberghi se uno si presenta sul posto, senza prima contattare con anticipo l’ufficio. Sarebbe utile e importante poter permettere una prenotazione in tempo reale di chi ha esigenze e urgenze in tempi rapidi».

C’è bisogno anche che venga potenziata la struttura. «Serve che sia un più funzionale – prosegue l’assessore - strumento di informazione su tutti gli eventi del territorio, non solo della città, ma anche della provincia piacentina. Ci sono oltre 500 appuntamenti all’anno, bisogna tenersi aggiornati su tutto quello che succede: occorre intensificare il lavoro in questa direzione».

L’assessorato alla cultura attende con trepidazione di entrare nel vivo degli eventi del 2019. «Sarà l’anno del gusto – osserva Papamarenghi -, della cultura enogastronomica. È questa il trait d’union, l’occasione e lo strumento, attraverso cui far conoscere il territorio piacentino. La buona cucina, i salumi e i vini devono essere legati alle eccellenze culturali che abbiamo». L’assessore ricorda due importanti appuntamenti: il “Gola Gola Festival” a giugno e la presentazione della Guida Michelin a novembre. «È cruciale coinvolgere anche l’ente fiere, “Piacenza Expo”, per creare un “Fuori salone” in occasione dei grandi eventi, come ad esempio la fiera dei vignaioli indipendenti. La città di Piacenza nella settimana dei grandi eventi deve ravvivarsi con una serie di iniziative e manifestazioni che attraggano più gente possibile da fuori».

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