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«Spegnete il semaforo di viale Dante»

L'indicazione arriva dal consiglio comunale, dopo l'accensione h24 del semaforo tra via Dante e via Nasolini. Zucconi e Quagliaroli: «Crea troppe code». Il sindaco dispiaciuto per le critiche sui social: «Antipatico accusarci della morte di una persona»

All’indomani del blocco totale del traffico, il tema viabilità tiene banco durante le comunicazioni in consiglio comunale: alcuni hanno chiesto di spegnere il semaforo tra viale Dante e via Nasolini, ed eccezione degli orari di entrata e uscite delle vicine scuole. In pratica riportarlo a com'era fino a qualche settimana fa, prima dell'incidente mortale che ha provocato il dietrofront dell'Amministrazione. «Si parla – ha esordito Guglielmo Zucconi del Gruppo Misto - molto di traffico: faccio un appello. Il sindaco deve spegnere di nuovo il semaforo in viale Dante all'incrocio con via Nasolini. Capisco le polemiche legate all'incidente, non si può sempre ascoltare i social, non si può lasciar governare loro. Ci vuole buon senso, ci sono troppe code in quell’incrocio».  A Zucconi ha fatto subito eco il capogruppo 5 Stelle Mirta Quagliaroli. «Il problema di viale Dante è notevole. In quella zona non si capisce cosa è successo: la carreggiata è stata ristretta, i dossi rallentano e si formano lunghe code. Sarebbe il caso di rivedere la viabilità di quella zona, a partire dai dossi che rallentano la circolazione. L’intervento è stato fatto in modo furbo? Ci vuole una visione».

«Ripristinare il semaforo a tutte le ore – ha aggiunto Marco Tassi (Pdl) - è una scelta causata dall’incidente mortale, anche se l’impianto era acceso al momento del fatto. È ovvio che ora si forma la coda: si deve valutare la pericolosità dell’affidare ai cittadini la precedenza. L’Amministrazione deve prendere una decisione con coraggio. Chiedo ancora di avere aggiornamenti sulla situazione di via Venturini». Roberto Colla (Moderati) ha citato invece l’incrocio tra via Raffalda e via Primo Maggio. «Problema annoso, situazione imbarazzante. Bisogna rivedere il piano urbano del traffico. La prossima Amministrazione dovrà affrontarlo in un’ottica generale. E il problema delle auto in piazza Cavalli rimane: l’altra sera sembrava una pista. Purtroppo è terra di nessuno il centro dopo una certa ora».

Andrea Tagliaferri (Pd) ha riportato al centro dell’attenzione il tema dell’inquinamento atmosferico. Tema ripreso anche da Andrea Gabbiani (5 Stelle). «La legge urbanistica regionale – ha detto il grillino - ora in discussione è molto pericolosa per il territorio piacentino. Incrementa la superficie edificabile: qua abbiamo 35 milioni di metri quadrati di territorio edificato, potremo edificare il 3 per cento, ma ne abbiamo tanti già in programma. Sarà una rovina questa legge della Regione per noi».

Claudio Ferrari, capogruppo Pd, ha espresso la linea del partito. «È vero che siamo un po’ pressati da coloro che scrivono sui social. Si fa fatica a parlarne perché una persona ha perso la vita. Ricordo che il dosso deve proprio rallentare il traffico e mettere in sicurezza la circolazione. Effettivamente serve durante le ore di entrata e uscite dalle scuole, negli altri momenti si seguono le regole del codice della strada: il dosso aiuta a rallentare. Ora è difficilissimo passare con il semaforo a tutte le ore: chiediamo alla polizia municipale di presidiare per qualche momento durante la giornata il semaforo. Qualcosa non funziona nel rispetto delle regole della viabilità».

Il sindaco Paolo Dosi ha poi preso la parola alla fine della discussione. «Quello del semaforo di viale Dante – ha risposto il primo cittadino - era stato uno spegnimento “ragionato”, legato a un riassetto dell’intera via. Vi assicuro che per un amministratore non è affatto simpatico ascoltare delle polemiche, fatte in modo libero sui nuovi mezzi di comunicazione, che accusano noi di aver fatto perdere la vita di una persona. Di fronte a certe accuse non si rimane insensibili. È stata questa reazione a far ripartire il semaforo. Voglio una decisione di tutto il consiglio comunale sul suo spegnimento, non ci può essere la presa di responsabilità di una persona sola. L’incidente è successo oltretutto proprio quando il semaforo era acceso. C’è stato un elemento di fatalità in quel fatto. Certe decisioni non possono essere pretese da un amministratore, vanno condivise tra tutti gli amministratori. Suggerisco di presentare e discutere una mozione sul tema, per trovare una modalità condivisa sulla questione». 

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