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«Spoil system e siluramenti? No, obiettivi diversi con altre persone»

Tarasconi risponde alle critiche di Barbieri e del centrodestra sulla Ricci Oddi, al fianco dei destituiti Mazzocca e Giuffrida. In vista altri cambi al vertice delle partecipate: tocca ad Acer e Asp

Botta e risposta tra maggioranza e opposizione sullo spoil system in corso nelle società partecipate e nel Cda della galleria d’arte moderna Ricci Oddi. Il primo a sollevare in Consiglio la questione è stato Stefano Cugini (Alternativa per Pc), ricordando quanto fatto in passato dall’allora maggioranza a sostegno di Barbieri, che oggi contesta la Giunta Tarasconi per aver mandato a casa Fernando Mazzocca e Giovanni Giuffrida dal Cda della galleria, Fabio Callori e Alessandra Ferrara da Seta, Manuel Ghilardelli (Farmacie Comunali). 

«Anni fa – ha detto Cugini - il centrodestra silurò Marco Perini dal ruolo di amministratore di “Asp”, nonostante i meriti. Stessa cosa fu per Acer. E su Iren non si guardò al curriculum nel presentare Gianluca Micconi (Fd’I), poi confermato quando Piacenza si stava occupando del ballottaggio». «Poca eleganza nelle comunicazioni – è il giudizio di Sara Soresi (capogruppo Fd’I) - rilevo che questa decisione è stata presa contro legge. Manca una giusta causa e tutte le nomine e designazioni devono essere fatte entro i 45 giorni. Nessuno dei due requisiti è stato rispettato. Dopo gli abbracci in pubblico, arrivano le pugnalate alle spalle da parte della Giunta. Ho visionato la lettera del sindaco: suggerisco di studiare meglio le formule di comunicazione e meno il linguaggio asessuato».

BARBIERI: «NOI AVREMMO AGITO CON UN ALTRO METODO»

«Non ho mai silurato nessuno – ha preso la parola Patrizia Barbieri rivolgendosi a Cugini -, gli incarichi sono tutti arrivati a scadenza nel mio mandato. Perini ebbe pure 45 giorni di proroga e fu ringraziato per il suo lavoro, perché volevamo dare stabilità e garanzie alle programmazioni in corso. Se avessimo voluto farlo, avremmo comunque agito con un altro metodo rispetto all’Amministrazione Tarasconi. Qualcuno dei silurati voleva venire a parlare al sindaco, ma non ha avuto modo di farlo. E poi c’è una questione giuridica rilevante: la revoca ha colpito pure alcuni revisori dei conti (come Alessandra Ferrara di Seta, nda). Sono tecnici, non sono legati alla politica». Sulla nomina di Micconi l’ex sindaco ha precisato che «il mandato di rappresentante in Iren era scaduto da marzo, avevamo comunicato per tempo la riconferma, molto prima del ballottaggio». Al centrodestra la questione “Ricci Oddi” non va giù. «Avete silurato Mazzocca, uno dei massimo esperti internazionali di arte, e Giuffrida. Si è pagato, come dice Mazzocca, un pegno politico per la vittoria del centrosinistra alle elezioni».

Di diverso avviso il capogruppo del Pd, Andrea Fossati. «Siluramenti alla Ricci Oddi? È semplicemente un cambio che guarda agli obiettivi e alle idee di un mandato. Non c’è diversità di idee politiche, ma solo una questione di idee e obiettivi. A riprova di ciò infatti sono stati confermati Paolo Garetti (Tempi Agenzia) e Giuseppe Cavalli (Pc Expo), che si sono presentati dal sindaco a spiegare il loro programma per i prossimi anni. Lavoro pessimo di Mazzocca e Giuffrida? No, hanno lavorato bene. Micconi comunque è stato confermato a tre giorni».  

Con le due figure “tagliate” aveva lavorato l’ex assessore Jonathan Papamarenghi. «Le nomine lasciano sgomenti – ha detto il consigliere della “civica Barbieri” -  i siluramenti sono avvenuti senza confronti. Mazzocca è definito il miglior storico dell’arte d’Italia, a differenza di qualche altro che spesso viene a Piacenza, che sarà tra gli ultimi (Papamarenghi sembra riferirsi a Vittorio Sgarbi, nda). Micconi era già stato confermato a marzo, dopo che la stessa Iren chiese di riconfermare le figure che avevano ben lavorato».

IL SINDACO: «LI HO RINGRAZIATI. NON MI PIACE DEFINIRLI “SILURAMENTI”»

«Vedo che l’argomento più caldo – ha concluso il dibattito il sindaco Katia Tarasconi - sono “le lettere orribili” che avremmo inviato. Lettere che si concludevano con un ringraziamento per il “proficuo lavoro svolto per la galleria”». Il primo cittadino ritiene legittima la sua scelta. «Nel bando della Giunta Barbieri del novembre 2020 si indicò che “la nomina decade con la decadenza del sindaco di Piacenza”». Tarasconi più che altro considera assolutamente normale scegliere persone di sua fiducia. «Quale società, di fronte ad un cambio del socio di maggioranza, vedrebbe riconfermare in blocco il Cda? Nel mondo reale non succede…». E poi, ancora sui due ormai ex rappresentanti del Comune: «Il 5 ottobre 2021 tutti gli enti dentro la Ricci Oddi diedero il loro ok allo statuto, tranne quelli del nostro Comune. Quindi noi vogliamo andare avanti con persone e obiettivi diversi e il nostro percorso non è contro la legge».

Infine, il sindaco lascia capire che anche le “poltrone” di Eugenio Caperchione (Asp) e Patrizio Losi (Acer) sarebbero a rischio. Sul primo è stato duro Cugini, ricordando che «fissò due obiettivi: il pareggio di bilancio dell’azienda e il pensionato albergo. Non sono stati centrati». «Su Asp e Acer serve una profonda riflessione - ha precisato Tarasconi - abbiamo intenzione di fare passi in questa direzione. Trovo sgradevole la parola “siluramento”, si parla solo di obiettivi diversi. Non si vuole screditare nessuno».

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