Lo “sport bus” va definitivamente in soffitta, almeno per quanto riguarda il lungo Po. Il servizio di trasporto pubblico nelle ore pomeridiane, dedicato ai giovani atleti che frequentano i circoli sportivi “Vittorino da Feltre” e “Nino Bixio”, non ha dato i risultati sperati e quindi a fine anno non è stato riconfermato. È stata “Alternativa per Piacenza”, per voce del consigliere Luigi Rabuffi, a chiedere conto dell’iniziativa.

«Il servizio di navetta - ha spiegato l’assessore allo sport Mario Dadati - venne attivato il 7 marzo 2022 in forma sperimentale, con cinque corse giornaliere, da lunedì a venerdì. Da marzo a giugno, per fare un esempio, ha avuto 178 fruitori, 92 di questi coinvolti nelle attività sportive delle due società del lungo Po». «Il servizio percorreva 77 chilometri al giorno, per un costo giornaliero di 162 euro più Iva. La media del trasporto era di 2,7 utenti giornalieri, per un costo di 73 euro a persona. A fronte di questi numeri impietosi abbiamo interrotto il servizio a partire dal 2 dicembre, sfruttando la contemporanea chiusura temporanea delle due piscine private (per i rincari)».

Così la Giunta Tarasconi ha pensato di non confermare la voce nel bilancio comunale. «L’iniziativa era meritevole - aggiunge l’assessore - forse ci sono altre aree sportive meno servite di altre da coprire. Ad esempio una palestra dedicata all’arrampicata sportiva a Le Mose ha attualmente 750 tesserati! Si può valutare, monitoriamo le attività sportive, penseremo se ampliare un servizio di trasporto pubblico locale».

«Chi ha messo in piedi o suggerito l’iniziativa – è la chiosa polemica di Luigi Rabuffi (ApP) - dovrebbe spiegare questi costi. Se portavamo a casa gli utenti con il taxi, spendevamo meno risorse. Sono stati buttati via i soldi dei piacentini».