Stragliati: «Il cancro sarà la prossima pandemia. La Regione ci dica come sta tutelando i malati oncologici»
I componenti leghisti della Commissione sanità dell’Assemblea legislativa hanno depositato un’interrogazione per sapere dalla Giunta con quali modalità si stiano tutelando i malati di tumore e se siano previsti percorsi diagnostici attivi anche durante l’emergenza Covid
«L’allarme lanciato da Oscar Bertetto, direttore del Dipartimento rete oncologica Piemonte-Valle d’Aosta non può passare inascoltato. Il medico è stato chiaro, denunciando l’estrema carenza di servizi diagnostici per i malati oncologici. Dello stesso parere Pierfranco Conte, ordinario di Oncologia medica dell’Università degli studi di Padova e coordinatore della Rete oncologica del Veneto. Le stesse problematiche sono riscontrate anche in Emilia Romagna?». Così i componenti leghisti della Commissione sanità dell’Assemblea legislativa Daniele Marchetti, Valentina Stragliati, Simone Pelloni e Fabio Bergamini, che hanno depositato un’interrogazione a prima firma Marchetti per sapere dalla Giunta con quali modalità si stiano tutelando i malati di tumore e se siano previsti percorsi diagnostici attivi anche durante l’emergenza Covid oltre a quali effetti emergeranno sull’ambito oncologico a seguito di questo periodo.
«È notizia di questi giorni l’allarme lanciato da alcuni esperti che evidenzierebbe come l’oncologia non sia stata preservata dall’emergenza Covid. Anzi, con i numeri attuali la prossima pandemia potrebbe essere il cancro» hanno spiegato i consiglieri della Lega ER.
«Bertetto afferma che molte strutture non possono ricevere pazienti perché non sono state separate dalle aree Covid. Sulla segnalazione a carattere nazionale si pone l’attenzione sulla carenza di spazi Covid free al di fuori degli ospedali. Conte sottolinea invece che, nonostante decreti e documenti non è vero che l’oncologia viene preservata, perché si appoggia a radiologia, endoscopia e altri servizi che sono pesantemente influenzati» hanno proseguito i leghisti.
«A differenza del passato, quando le strategie di cura si fermavano alla sola chirurgia, radioterapia e chemioterapia, grazie alla ricerca scientifica ora possiamo disporre di farmaci a bersaglio molecolare, immunoterapici e terapie su misura. Ovvio che il risultato è legato alla precocità delle diagnosi e alla tempestività delle giuste cure. Tempestività minata dalla gestione dell’emergenza. Ecco il motivo di questo atto ispettivo. Non possiamo permettere che il cancro sia la nuova pandemia» hanno concluso Marchetti, Stragliati, Pelloni e Bergamini.