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«Il Pd si accorge ora dell'importanza dello psicologo ma bocciò il nostro progetto di legge»

Così la consigliera della Lega Valentina Stragliati ha commentato, a margine del question time, l’interrogazione a risposta immediata presentata dalla consigliera del Pd Nadia Rossi in merito al potenziamento dell’assistenza psicologica, anche a seguito del protrarsi del periodo pandemico

La maggioranza si accorge oggi dell’importanza dell’assistenza psicologica. Eppure lo stesso Pd lo scorso luglio bocciò il nostro «Progetto di Legge sull’istituzione del servizio di Psicologia di base». Così la consigliera della Lega Valentina Stragliati ha commentato, a margine del question time, l’interrogazione a risposta immediata presentata dalla consigliera del Pd Nadia Rossi in merito al potenziamento dell’assistenza psicologica, anche a seguito del protrarsi del periodo pandemico.
«Bene che anche la maggioranza si accorga dell’importanza di intercettare i bisogni psicologici della popolazione, ma resta incomprensibile soprattutto alla luce di tali posizioni, la bocciatura del nostro progetto di Legge che, proprio come chiedeva la consigliera Rossi, andava nella direzione dell’inserimento dell’assistenza psicologica nell’alveo delle cure primarie per i cittadini dell’Emilia-Romagna» ha ribadito Stragliati.


«Tanto più necessarie oggi, visto e considerato che la pandemia ha aumentato significativamente le persone affette da disagio psicologico. C’è infatti uno studio, che raccoglie 29 ricerche effettuate in tutto il mondo, in base al quale prima della pandemia si stimava che i sintomi depressivi, a livello internazionale, riguardassero il 12,9 per cento della popolazione al di sotto dei 18 anni di età. Adesso siamo al 25,2 per cento: la quota è raddoppiata. Sempre prima della pandemia, i sintomi di ansia coinvolgevano l’11,6 per cento della popolazione under 18. Ora, siamo al 20,5 per cento. Quanto ai disturbi clinicamente maggiori – non parliamo, quindi, più soltanto di sintomi depressivi – c’è stato un aumento del 27,1 per cento nella popolazione over 18, dalla fase pre pandemica a quella post pandemica. In questo stesso periodo, i disturbi di ansia hanno avuto un incremento del 25,2 per cento, sempre nella popolazione di età superiore ai 18 anni di età» ha sottolineato la leghista.


Venendo ai minori, «il crescente senso di solitudine percepito tra gli impatti psicologici della pandemia è presente anche nell’indagine Cesvot sul 2° Rapporto su opinione pubblica e volontariato in Toscana: sono  soprattutto  i giovani tra i 18  ei 29 anni a dichiarare questo sentimento (90%) e anche un aumento della diffidenza (43,9%)» spiega Stragliati. A rimarcare la necessità di una maggiore attenzione sull’impatto psicologico e relazionale della pandemia sulle giovani generazioni anche l’indagine  Doxa che Telefono Azzurro ha commissionato per inquadrare e monitorare questi preoccupanti fenomeni. L'indagine è stata condotta da marzo a novembre 2020 con mille interviste settimanali che hanno coinvolto, in questo campione, 311 genitori con almeno un figlio minorenne. 


«Durante il lockdown – illustra Stragliati - molti bambini e ragazzi sembrano aver sperimentato un senso di solitudine, a causa della chiusura delle scuole e in generale dell’impossibilità di uscire di casa:  il 18% dei genitori riferisce una condizione di isolamento dei figli, percentuale che si attesta al 25% in presenza di figli preadolescenti. In linea con quanto riconosciuto nei figli, il 35% genitori è preoccupato rispetto alla  perdita di occasioni di socializzazione per i figli con i compagni e gli amici, elemento ancora più pregnante per coloro che hanno figli nella fascia tra i 3 e i 5 anni (42%)» ha concluso il consigliere regionale.

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