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«Su piazza Cittadella si valutino soluzioni alternative al parcheggio interrato»

Cugini e Rabuffi (ApP): «Dubbi sulla penale che il Comune dovrebbe elargire in caso di mancata realizzazione. Ecco le nostre proposte per l’ex biglietteria abbandonata»

«La questione del progetto di parcheggio interrato di Piazza Cittadella è ormai pluriennale». Stefano Cugini e Luigi Rabuffi, consiglieri comunali di “Alternativa per Piacenza”, hanno presentato una mozione sul tema. «Per quanto da considerarsi a rotazione, i posti auto pubblici sono calati nel tempo dalla previsione iniziale di mille a quella attuale di 250 circa (forse meno), riducendosi quindi di ¾. La pubblica utilità dell’opera, alla luce delle mutate condizioni negli anni, è materia oggetto di approfondita analisi della passata amministrazione, rispetto alla quale non sono ancora date a sapersi le risultanze. Esiste una specifica criticità rispetto ai parcheggi nel comparto nord della città. La coalizione a sostegno del sindaco Katia Tarasconi in campagna elettorale ha chiaramente manifestato l’intenzione di procedere con la realizzazione del parcheggio interrato».

«Comunque, senza contare la prossima disponibilità di posti auto in seguito all’abbattimento della stecca ex Zanardi Landi (150?), attualmente il centro storico è servito da 18 parcheggi - non adeguatamente segnalati: 7 gratuiti (2.300 posti auto) e 11 a pagamento (1519 p.a.), per un totale di circa 4.000 posti, di cui c.ca 800 attrezzati per i disabili». «Il tema ambientale oggi deve avere priorità assoluta e incanalare auto in centro storico per accedere al parcheggio, tra scuole, musei e palazzi incide negativamente sull’inquinamento dell’aria già ben oltre i livelli di guardia. Aree alternative da prendere in considerazione non mancano, almeno per una valutazione non pregiudiziale sui pro e i contro (ex Pontieri, ex Acna, ex sede demolitori auto, a nord di via XXI Aprile/linea FS Piacenza-Torino, autosilo abbandonato via X Giugno)».

«L’ex biglietteria della vecchia autostazione, adeguatamente riqualificata, potrebbe assumere funzioni molto utili per il centro-storico. O un bar, con affaccio esterno su Palazzo Farnese, ideale per funzione di ristoro a turisti e visitatori dei musei civici, centro di attrazione di clientela giovanile e indotto per il confinante mercato di Piazza Casali, elemento di rivitalizzazione serale della piazza, con funzioni di sicurezza e contrasto al degrado. Oppure un polo multifunzionale per la promozione turistica (info e distribuzione materiale, prenotazione visite e tour guidati, esposizione e degustazione prodotti tipici del consorzio a tutela dei Dop piacentini, open space per proiettare in loop filmati sulle bellezze artistiche, culturali, architettoniche, paesaggistiche, storiche, eno gastronomiche di Piacenza e delle sue valli, sede temporanea di mostre)».

«Il tema della penale, più volte preso a giustificazione di una traiettoria impossibile da interrompere, è tutt’altro che chiarito in termini quantitativi. Si consideri per esempio l’impatto - tema che andrà pur affrontato - degli introiti degli stalli a pagamento (strisce blu), che il gestore incassa da anni e che a logica, andrebbero scalati dalla penale stessa».

Chiedono di «sospendere temporaneamente il giudizio sulla decisione definitiva rispetto al via dei lavori sul parcheggio interrato in piazza Cittadella a un preventivo chiarimento al Consiglio comunale e ai cittadini tutti, carte alla mano, con i crismi della più assoluta trasparenza e il supporto degli organi competenti (es. avvocatura), sulla reale penale da pagare alla società contraente, verificando l’importo residuo, anche alla luce delle copiose entrate fino a oggi incassate dalla società per la gestione delle cosiddette strisce blu».

I due consiglieri inoltre chiedono di «valutare senza pregiudizi l’eventuale esistenza di soluzioni alternative, dall’impatto ambientale inferiore, cercando di minimizzare il portato economico della vicenda, anche attraverso un percorso partecipato e il confronto su pro/contro, costi/benefici di eventuali altre opzioni».

«Considerata l’importanza della decisione e gli anni comunque già trascorsi in attesa di agire, alla luce dell’impatto così consistente di un simile progetto sul futuro urbanistico e ambientale di Piacenza, dare spazio a una preventiva valutazione d’insieme, fatta con cognizione di causa e in modo partecipato e trasparente».

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