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Poste, Tagliaferri: «Garantire servizio tre volte a settimana per limitare i disagi in montagna»

Secondo Tagliaferri, con il nuovo piano industriale, «nelle zone disagiate il postino verrà visto a giorni alterni», e «gli uffici postali saranno lontanissimi dalle abitazioni»

«Urge un confronto con Poste Italiane per cercare di ridurre al minimo i disagi a cittadini e attività, ripristinando il servizio con tre aperture settimanali e garantendo continuità in tutto il territorio». È la richiesta di Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) in un’interrogazione alla Giunta dove sottolinea come il problema sia particolarmente sentito dopo l’emergenza Covid e nei piccoli centri di montagna e in altre zone marginali.

«Il piano industriale di Poste Italiane è allarmante perché indirizzato solo a fare finanza mentre abbandona il territorio, specie le parti economicamente più deboli», spiega il consigliere riportando nell’atto le “53 chiusure degli uffici” e le “34 razionalizzazioni” fatte nella nostra regione. L’esponente di Fdi lamenta «una carenza di personale già endemica che non consente più la corretta copertura degli sportelli con aggravi di lavoro per gli addetti e disagi per la clientela. A tutto ciò – prosegue – si aggiunge anche l’incognita del piano di consegna delle corrispondenze a giorni alterni». Secondo Tagliaferri, infatti, «nelle zone disagiate il postino verrà visto a giorni alterni», e «gli uffici postali saranno lontanissimi dalle abitazioni». Agcom, l’Autorità per il Garante delle comunicazioni, avrebbe già espresso «parere contrario alla limitazione dell’orario di lavoro degli uffici postali nelle aree svantaggiate», aggiunge infine il consigliere, che sollecita un confronto tra Poste italiane e Giunta.

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