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Tagliaferri: «Il "metodo Regione" sugli interventi di ripristino? Metterci una pezza»

«Perché la Regione, quando si tratta di interventi di ripristino e rimessa in sicurezza, troppo spesso interviene “mettendoci una pezza” anziché procedere con interventi consistenti che risolvano definitivamente le situazioni?». È quanto chiesto alla Giunta dal consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) che ha portato ad esempio quanto avvenuto in seguito all’esondazione del Torrente Riglio nel 2016 in località Viustino

«Perché la Regione, quando si tratta di interventi di ripristino e rimessa in sicurezza, troppo spesso interviene “mettendoci una pezza” anziché procedere con interventi consistenti che risolvano definitivamente le situazioni?». È quanto chiesto alla Giunta dal consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) che ha portato ad esempio quanto avvenuto in seguito all’esondazione del Torrente Riglio, avvenuta nel 2016 in località Viustino, 88 di San Giorgio Piacentino. «Nell’autunno del 2018 – dichiara Tagliaferri - è stato predisposto un intervento di riparazione da parte dall’ente regionale che si occupa della sicurezza degli affluenti del fiume Po: l'intervento è consistito nell'estrazione di una piccola porzione di ghiaia dal torrente e nel rifacimento, sempre in ghiaia, di un breve tratto di argine sulla sponda. Le abbondanti piogge dell'autunno 2019, che come sappiamo hanno provocato molti danni in tutta la Provincia e non solo, hanno spazzato via tutto il tratto di argine costruito solo circa un anno fa».

«Sembra quantomeno assurdo che un intervento eseguito solo un anno fa non sia riuscito a resistere nemmeno alla prima piena che, per altro, è stata molto più ridotta rispetto al 2016. Tra l’altro attualmente,  – continua il consigliere regionale di Fratelli d’Italia - tra il greto del fiume ed i campi, è presente un dislivello di pochi centimetri, ciò vuol dire che alla prossima pioggia consistente il fiume esonderà». «Ovviamente in questo momento le priorità saranno concentrate su situazioni molto più complesse a partire da frane, strade interrotte e quant'altro, ma quello appena citato nello specifico è un tipico esempio di come opera la Regione che troppo spesso interviene mettendo “pezze” che durano solo pochi mesi anziché procedere a interventi organici che risolvano definitivamente le situazioni tale modo di procedere. Purtroppo – conclude Tagliaferri – ciò non costituisce l’eccezione, ma la norma».

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