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Tagliaferri: «Il livello di civiltà di un popolo si misura soprattutto dalla tutela per i più fragili»

Il consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri chiama a raccolta tutte le istituzioni e le forze politiche per sbloccare il caso delle terapie fisiche ancora negate ai disabili piacentini

«E’ una civiltà che merita di proseguire il proprio cammino nella storia quella che abbandona al loro destino i più deboli e fragili tra noi?». Questo l’interrogativo che il consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri pone a tutto il mondo politico-istituzionale della Regione in merito al caso di un gruppo di disabili piacentini ai quali sono ancora negate le importantissime terapie in acqua per questioni sanitarie nonostante il centro in questione sia aperto per i corsi individuali a pagamento.

«Ultimamente sono stato tacciato di particolare durezza nei confronti del Presidente Bonaccini, della Giunta regionale e del Centrosinistra in generale nei miei comunicati e nella mia azione politica, bene, questa volta sono prontissimo a toccare le corde più dolci e gentili che possiedo per chiedere uno sforzo comune. Voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di nascondersi di fronte ad un tema del genere. Non ci vuole molto, si tratta solo di prevedere dei percorsi di assoluta sicurezza e in totale ottemperanza dei Dpcm vigenti per consentire ad un gruppo di disabili piacentini di accedere alle terapie in acqua di cui hanno un disperato bisogno. Potrei attaccare dicendo che trovo indegno che le piscine siano aperte solo per corsi privati a pagamento disattendendo quindi le terapie di cui abbisognano persone particolarmente bisognose, potrei stigmatizzare che questo caso è il classico esempio di come vengano lasciati indietro i più deboli e bisognosi delle nostre comunità, ma non voglio assolutamente toccare questi tasti su questo tema. Sottolineo solo, perché vorrei avere risposte, che il centro Inacqua è disponibile al rinnovo della convenzione, tutto dipende dalla volontà dell’ASL di Piacenza, questa palese discriminazione da chi dipende? Da una scelta dirigenziale della ASL o da disposizioni dell’Assessorato regionale?».

Tagliaferri, quindi, chiede che si attui uno sforzo collettivo per risolvere, se non a livello nazionale almeno su tutto il territorio regionale, questo evidente problema. «Appellandomi in primis alla sensibilità del Presidente Bonaccini e poi a tutto il mondo politico-istituzionale, chiedo umilmente di aiutare per ciò che è di propria competenza a risolvere questa evidente ingiustizia, perchè è vero che il virus morde, ma non dobbiamo mai perdere la nostra umanità ed un senso di giustizia ben superiore a ciascuno di noi, altrimenti il virus potrà anche lasciarci in vita, ma ci avrà resi molto più insensibili e ingiusti di un anno fa».

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