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Tagliaferri: «Risolvere la carenza di insegnanti di sostegno»

Il consigliere ricorda che non ci sono posti sufficienti per i corsi universitari di formazione nemmeno per chi ha superato le prove di selezione concorsuale

«Risolvere la carenza di insegnanti di sostegno nella scuola». A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Giancarlo Tagliaferri (Fdi), che ricorda come «tantissimi docenti ritenuti idonei per esercitare il ruolo di insegnante di sostegno, a seguito del superamento di ben tre prove selettive (e quest’anno svolte in piena emergenza pandemica) per l’accesso al corso Tirocinio formativo attivo (TFA) non hanno avuto modo di accedere a tale corso perché in sovrannumero rispetto ai posti messi a disposizione dalle Università, malgrado continuino a essere decine di migliaia le cattedre vacanti ogni anno che vengono perciò assegnate a personale non specializzato».

Da qui l’atto ispettivo per sapere se la Regione voglia «farsi portavoce con il ministero dell’Istruzione e con il ministero dell’Università e della Ricerca, al fine di rappresentare tale situazione e giungere al superamento di tale paradossale impasse, così come esposto in premessa, che consenta anche nelle scuole emiliano-romagnole, di ogni ordine e grado, di predisporre la miglior continuità didattica e formativa auspicabile per gli studenti con disabilità e chiedere al ministero dell’Istruzione e al ministero dell’Università e della Ricerca, che si adoperino affinché gli insegnanti già specializzati e formati, vengano immessi in ruolo già a partire dal prossimo anno scolastico, così da consentire continuità didattica ed educativa per gli studenti con disabilità».

Tagliaferri vuole anche che la Regione sensibilizzi «il Ministero dell’Università e della Ricerca affinché, in un lavoro di sinergia con tutti gli Atenei, permetta a coloro che sono risultati idonei ma soprannumerari, di iniziare a frequentare dalla prima data utile i corsi di specializzazione nelle Università degli Studi, o, in subordine, di proporre di attivare un corso ad hoc per tali idonei soprannumerari, così come era stato già fatto nel ciclo precedente, evitando loro di dover perdere un altro anno scolastico a tutto svantaggio degli studenti con disabilità».

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