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Tarasconi con Errani: «Stop al consumo di suolo, a partire già dall’ospedale»

Debutta con l’ex governatore della Regione la campagna elettorale di “Piacenza Coraggiosa”, lista a sostegno di Tarasconi, che annuncia: «Non andremo a costruire il nuovo ospedale su un terreno agricolo non edificabile»

Una campagna che si apre con una prima serata sui temi del lavoro, dell’ambiente e del diritto alla casa. «Temi alti, per una visione a lungo termine di Piacenza e temi concreti, come la cura delle piccole cose quotidiane: da qui nasce l’idea di un “Diario dal marciapiede” che ci accompagnerà fino al 12 giugno». Con l’ex presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani e la candidata sindaca Katia Tarasconi ha preso il via alla serra di Palazzo Ghizzoni Nasalli la campagna elettorale di Emilia Romagna Coraggiosa-Piacenza.

«L’ambiente ci sta particolarmente a cuore - ha detto Katia Tarasconi  - non solo l’aria che respiriamo, ma il verde, la mobilità e la volontà di porre uno stop al consumo di suolo, a partire dal nuovo ospedale. Perché Piacenza aveva una programmazione, si era detto che lo sviluppo della città doveva esprimersi all’interno della tangenziale, se no non si capisce il senso di fare programmazione. Non andremo a costruire su un terreno agricolo non edificabile fino a poche settimana fa». Quindi, con l’elezione della candidata del centrosinistra, verrebbe messo tutto in discussione.

Lavoro e casa, «elementi fondanti di un progetto di vita». A nome di Piacenza Coraggiosa hanno parlato Serena Groppelli, Michela Cucchetti e Boris Infantino, candidati consiglieri. Co-housing, un’agenzia per l’affitto e concedere la residenza agli emarginati, altrimenti «sono condannati ai margini, senza sanità, aiuti o senza tutela legale», sono alcune tra le proposte avanzate durante la serata.

Sulla logistica: «occupa milioni di metri quadrati e occupa quasi 10mila addetti, ma sembrano persone scollegate dal resto della città, un altro mondo.  Il Comune deve tornare protagonista nella pianificazione e nella gestione del polo logistico, per un lavoro sostenibile a livello sociale e ambientale, per rendere effettivo a Piacenza il Patto per il lavoro e per il clima, sottoscritto da enti locali e parti datoriali».

Inoltre, secondo Piacenza Coraggiosa il Comune «non deve essere estraneo alle dinamiche del lavoro: può e deve intervenire per fare in modo che vengano applicati i contratti». «Nel 2022 avere delle Cooperative che non pagano la malattia è indegno».

«Proponiamo un luogo pubblico in cui fornire servizi alle persone che lavorano nella logistica, a partire da asili nido e trasporti in sicurezza. Un luogo in cui gli autotrasportatori possano farsi una doccia e mangiare, per esempio».

Piacenza è iscritta all’albo nazionale per le agenzie per il lavoro: il Comune – secondo Piacenza Coraggiosa - potrebbe esercitare intermediazione, non in tutti i settori, ma per esempio nel settore della cura delle persona per combattere il fenomeno delle badanti a partita Iva. Fenomeno che coinvolge le famiglie, mentre se il Comune si facesse garante per il reclutamento e servizio di cura per le famiglie sarebbe un passo avanti importante. E sul lavoro, l’amministrazione di palazzo Mercanti ha dato «il cattivo esempio sugli appalti, senza prevedere la clausola sociale nel servizio di vigilanza e portineria di palazzo Mercanti».

«Piacenza è una citta importante della Regione Emilia-Romagna, la destra che ha governato non gli ha voluto bene, ha semplicemente gestito il potere. E questo ha prodotto dei ritardi», ha detto Errani, che sul rapporto tra Piacenza e la logistica ha idee chiare. «La collocazione di Piacenza è centrale, non marginale, ma se tu ti fai solo usare, fai solo usare agli altri questa tua centralità e non investi in termini di servizi e qualità del lavoro fai dei passi indietro. Per questo bisogna mandare a casa la destra e portare Katia e Piacenza Coraggiosa a governare questa bellissima città».

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