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Giovedì, 18 Aprile 2024
Sicurezza

«Le telecamere non sono un deterrente. Bene la repressione ma serve l'educazione»

Il sindaco Katia Tarasconi ospite della trasmissione Mediaset "Mattino Cinque" condotta da Francesco Vecchi

«La quantità di telecamere è notevole e ne stiamo mettendo altre, ma queste servono dopo, non prevengono. Anche mettendo i cartelli “area videosorvegliata” non si ottiene il risultato, non è un deterrente. Sotto il Comune c’è una telecamera eppure rubano le biciclette comunque». Lo ha detto il sindaco Katia Tarasconi, nella mattina del 13 marzo, ospite della trasmissione Mediaset "Mattino Cinque", condotta da Francesco Vecchi. Con lei anche il direttore del quotidiano "La Verità". Maurizio Belpietro. L’argomento della trasmissione è la sicurezza nelle città, i reati predatori in aumento e le risposte che chiedono i cittadini nonché le iniziative messe in campo da persone comuni per difendersi dalla criminalità Tra questi, filmare i ladri, installare privatamente le telecamere.

«Se si depenalizza il reato di furto e non si fa in modo che chi delinque vada in galera come a cosa servono tante telecamere?», si chiede il direttore Belpietro. La trasmissione ha poi illustrato in un servizio la polemica scatenata dall’annuncio in metro a Roma che avvisava di fare attenzione ai rom borseggiatori. Una frase ritenuta discriminatoria e razzista ma che – è emerso – inquadra la situazione dei furti in metro che non si riesce a controllare né a fermare anche a Milano. Se – si è detto – sembra che la capacità di intervento si sia indebolita, è aumentata invece la risposta dei cittadini che hanno deciso di tutelarsi filmando i reati, mettendoli in rete etc e su questo la domanda è: dove sono le forze dell’ordine?

Da più parti si è levata la polemica: filmare e divulgare immagine e video di ladri è violenza, squadrismo, fascismo ma dall’altra Belpietro spiega: «Rubare è ancora un reato, non vedo qual è il problema in questo caso, giusto che il cittadino denunci». «Parto dal presupposto – ha detto Tarasconi – che chi ruba è un ladro, poi c’è modo e modo di dire le cose. Non è solo una questione di certezza della pena come dice Belpietro (in altri paesi c’è ancora la pena capitale ma i reati non sono diminuiti) ma anche di educazione: occorre investire in azioni politiche che rendano la società migliore non è sufficiente l’applicazione della legge. La repressione è necessaria – e occorrono più forze dell’ordine in strada - ma serve l’educazione». E alla domanda se ci possa essere un’eccessiva ed esagerata suscettibilità e ogni cosa venga tacciata di fascismo o razzismo, il sindaco ha risposto: «Ognuno ha la sua sensibilità, io vorrei fare politica in maniera meno ideologica e più pragmatica. Per come sono io tendenzialmente preferisco dare soluzioni e idee. Il problema c’è, come lo affrontiamo invece di darci le colpe a vicenda?». Belpietro le ha risposto: «Con la legge e la galera».

I COMMENTI

Luca Zandonella (consigliere comunale Lega ed ex assessore alla sicurezza)

A seguito delle dichiarazioni del Sindaco Katia Tarasconi durante la trasmissione "Mattino 5", dove è intervenuta per parlare di sicurezza, interviene il consigliere comunale Luca Zandonella (Lega): «Sentir dichiarare da un sindaco che le telecamere servono solo per le indagini dopo un reato e non in fase preventiva fa accapponare la pelle: qui mancano proprio le basi per affrontare il problema sicurezza nella nostra città. E' evidente a tutti che una zona videosorvegliata avrà meno probabilità di veder commesso un reato rispetto ad una senza telecamere. A titolo di esempio - continua il consigliere - la Questura di Piacenza da molti anni richiedeva le telecamere lettura targhe agli ingressi ed uscite della città, perchè agiscono anche in maniera preventiva verso le bandi di delinquenti "mordi e fuggi", che sapevano che Piacenza non era dotata di questa tipologia di controllo. Per fortuna, grazie all'amministrazione di centrodestra e con un importante investimento, sono state installate. E così come le lettura targhe, anche le telecamere di contesto sono molto importanti, perchè un'area verde o una piazza vedranno con meno probabilità l'effettuazione di un reato se sono videosorvegliate. Certo, nessuno dice, o ha mai detto, che con le telecamere si eliminano tutti i reati, ma sono fondamentali sia in fase preventiva che in fase di indagini. E' molto grave che un sindaco, con molti anni di esperienza politica tra Comune e Regione, non conosca l'importanza delle telecamere anche in fase di prevenzione». «Speriamo che - conclude Zandonella -, dovendosi confrontare periodicamente con le Autorità di Pubblica Sicurezza visto il suo ruolo da Sindaco, qualcuno possa farle capire l'evidente gaffe dichiarata e si possa continuare ad investire in videosorveglianza, per il bene della sicurezza dei piacentini».

Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d'Italia), consigliere regionale di Fratelli d'Italia

«Devo rilevare che Piacenza è una città sempre più insicura: lo dice la statistica del Sole 24 ore, lo dice il pensiero comune dei piacentini che sempre più hanno paura a uscire di casa o a frequentare parchi e giardini. Non avrei voluto mettere sul banco degli imputati il sindaco Tarasconi perché il problema è complesso, quindi avrei taciuto in attesa di avere più dati su cui fare proposte e commenti, ma a fronte di alcune dichiarazioni non posso non prendere posizione: Tarasconi non può sempre, di fronte a un problema, cercare capri espiatori nella passata amministrazione, non può sempre dire "noi stiamo facendo". Il sindaco è in carica da un tempo sufficiente per doversi assumere la responsabilità dei propri errori: come nel caso dell'aumento delle tasse, anche sulla sicurezza c'è un fallimento evidente, frutto della sua insicurezza e fragilità politica. Affermare che la video sorveglianza non è utile per la prevenzione è spararla davvero grossa. La mia esperienza sul territorio come Sindaco e poi come Presidente dell’Unione Valnure e Valchero mi insegna esattamente il contrario: video sorveglianza e gruppi di vicinato, sotto il controllo delle forze dell’ordine, sono stati essenziali per limitare gli atti criminosi. Le telecamere di contesto sono state importanti ma spesso anche determinanti per azioni a scopo amministrativo o di carattere penale. Piacenza merita concretezza basata sulle esperienze territoriali e non su prese di posizioni ideologiche. Piacenza merita di più e di meglio: è ora che il sindaco smetta con la caffeina, cominci a fare più fatti e meno comunicati stampa».

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