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Tari, aumentano i costi del servizio: tariffe più care dell’8%

L'assessore Gazzola: «Due milioni di costi in più da coprire, ma ricordiamoci che abbiamo tagliato 11 milioni di euro di Tasi. Non potevamo fare diversamente». 5 Stelle e centrodestra votano contro

Due milioni di euro di costi in più - soprattutto derivanti dalla quota di bollette non pagate - per la gestione dei rifiuti che comporteranno un aumento delle bollette Tari dell’8%. È arrivata in consiglio comunale l’approvazione della tariffa 2016 della Tari: a favore si è espressa tutta la maggioranza al completo, contrari centrodestra e 5 Stelle. «Per ragioni di urgenza – ha spiegato l’assessore al bilancio Luigi Gazzola – la modifica alla tariffa non è stata discussa in Commissione: il termine per votare è fissato per legge entro il termine di approvazione del bilancio di previsione, ovvero il 30 aprile, e Atersir si è riunita solamente martedì 26 aprile. La giunta ha recepito la proposta del consiglio locale di Atersir. Abbiamo accelerato i tempi per portare le tariffe entro i tempi».

L’assessore è entrato maggiormente nel dettaglio. «La tassa dei rifiuti deve assicurare la copertura totale della gestione dei rifiuti urbani da parte di Iren, che ha predisposto un piano finanziario approvato da Atersir. C’è un aumento di 348mila euro del costo del servizio di gestione dei rifiuti rispetto all’anno scorso, anno in cui la tassa è stata calcolata su un’ipotesi di quantitativo di rifiuti da gestire. C’è un aumento legato al fondo straordinario per l’incentivazione del servizio legato ai rifiuti che pretende 190mila euro da Piacenza, una quota che poi ci ritorna sotto forma di incentivi alla differenziazione per 104mila euro. Diminuisce di 22mila euro (ora sarà 46mila) una voce legata al fondo di solidarietà per il terremoto del 2012 in Emilia, rimane uguale il costo di 412mila euro per la formazione. C’è poi da aggiungere l’Iva al 10% sui costi del servizio, i costi della gestione dei tributi e delle riscossioni, gli sconti che vengono applicati (aumentati di 150mila rispetto allo scorso anno, ora pari a 550mila) e poi l’insoluto, che è la voce più importante. Quelli che prevediamo di non incassare dopo aver inviato tutti gli avvisi del caso: 1 milione e 800mila euro». Ci sono anche detrazioni dei costi che vanno a fissare la cifra di 2 milioni di euro di costi in più per il 2016».

Molto duro sulla questione il Movimento 5 Stelle. «Ho partecipato al consiglio di Atersir – ha detto il capogruppo Mirta Quagliaroli -, il piano finanziario di Iren sono due pagine piene di sigle non illustrate, che poi si scopre essere i costi di spazzamento e lavaggio di vie e piazze, i costi di raccolta e trasporto e i costi di trattamento e smaltimento. Noi riceviamo solo 104mila di incentivi per le differenziazioni dei rifiuti, mentre Parma ne riceve 710mila euro. Le agevolazioni alle categorie più deboli vengono pagate da tutti noi, insieme alle bollette non pagate dai morosi. Tutti ci spalmiamo sulle nostre bollette chi non paga, e visto che dobbiamo coprire integralmente il servizio, tiriamo fuori 1 milione e 800mila euro. L’obiettivo di Iren per Piacenza è crescere di un solo punto percentuale nella raccolta differenziata per il prossimo anno, di questo passo ci metteremo dieci anni per arrivare al 70% di raccolta. Perché paghiamo 119 euro a tonnellata a Piacenza quando a Brescia pagano 90? Se li mandiamo a Brescia invece che smaltirli qua risparmieremmo». Dello stesso avviso anche la collega Barbara Tarquini.

«Non faccio confronti tra Parma e Piacenza – ha replicato l’assessore Gazzola - visto che loro hanno bilanci particolari e risultatati diversi dai nostri. Le tariffe hanno subito degli aumenti per compensare dei costi che sono lievitati notevolmente. Vogliamo allargare il servizio porta a porta in altre aree cittadine come via Dante. Gli sconti sono aumentati in virtù di alcune modifiche al regolamento: sono state introdotte nuove agevolazioni per i parcheggi coperti gratuiti, per chi ha dehors su aree pubbliche. Sono sconti che applichiamo nell’interesse di tutti. Ci si lamenta della tassa sui rifiuti e noi veniamo incontro a molti. I controlli, aggiungo, sono fatti in modo scrupoloso».

«L’insoluto – ha proseguito - è pari a un milione e 800mila euro, ma il Comune fa di tutto per recuperarlo. Stiamo parlando di oltre 3600 utenze domestiche e 400 non domestiche. Questi 2 milioni in più di costi significano per i cittadini un aumento del 7-8 per cento in più delle tariffe. C’è stato un risparmio di 11 milioni di Tasi per i piacentini e ora 2 milioni in più di costi per la Tari. C’è chi ha risparmiato oltre cento euro di Tasi e ora vedrà un aumento di 10 euro di Tari. Non potevamo fare diversamente».

«Come al solito in Italia c’è chi non paga e allora gli altri devono pagare per lui» - è il laconico commento di Giovanni Botti (Pdl) -. «Non c’è correlazione tra quanto paghiamo – è l’intervento di Maria Lucia Girometta (Forza Italia) e la pulizia della città. Ovunque ci sono cassonetti pieni e spazi pubblichi non puliti. Piacenza è sporca». Per Erika Opizzi (Fratelli d’Italia) sono sbagliati i presupposti della tariffa, che prende in considerazione la metratura dei locali e delle abitazioni. «Calcolando che c’è un insoluto di un oltre milione, sarebbe più giusto far pagare l’effettiva produzione dei rifiuti».

«Stiamo guardando alla sperimentazione di Parma – ha difeso Gazzola il vicecapogruppo Pd Laura Rapacioli - ma non è vero che non ci sono controlli a Piacenza. L’aumento dell’8 per cento è fisiologico, è uguale anche nelle altre città, mentre nessuno ricorda che sono diminuite o sparite le altre tasse».

«Non si cerca l’efficienza – è il parere di Paolo Garetti (Lista Sveglia) - ma si pensa solo a scaricare sui cittadini i costi. Non contiamo niente nel Cda di Iren, diciamocelo».  Lucia Rocchi (Moderati) ha spiegato le motivazioni del suo sì. «Noi votiamo in modo favorevole per lealtà verso l’amministrazione, ma la città è veramente sporca. Se uno cammina vede le condizioni delle strade. La raccolta differenziata la fanno sempre gli stessi, non sta cambiando molto. Bisogna dare un messaggio a Iren».  «In 4 anni di questa amministrazione – ha detto Marco Colosimo (Piacenza Viva) - ha aumentato il 30 per cento delle tasse, e oggi aumenterete la Tari dell’8 per cento, e la città è rimasta sempre la stessa: la città delle strade e delle piazze sporche, dei bidoni pieni, dei parchi non puliti».  

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