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Tari, l'assessore Gazzola risponde al presidente di Confapindustria Camisa

L'assessore al Bilancio Luigi Gazzola interviene sul discusso tema della tassazione dei rifiuti speciali non assimilabili, ricordando che: «La nostra Amministrazione, a differenza di Reggio Emilia e Bologna che non hanno ancora provveduto, ha adeguato il Regolamento comunale della Tari nel luglio scorso, proprio in base a quanto previsto dalla norma in questione»

“A fronte delle dichiarazioni del presidente di Confapindustria Cristian Camisa, che invita al pagamento solo parziale della Tari, mi sembra doverosa una precisazione sulle normative vigenti e sulla loro applicazione da parte del Comune di Piacenza”. Così l’assessore al Bilancio Luigi Gazzola interviene sul discusso tema della tassazione dei rifiuti speciali non assimilabili, disciplinato dalla legge 147 del 2013, ricordando che “la nostra Amministrazione, a differenza di Reggio Emilia e Bologna che non hanno ancora provveduto, ha adeguato il Regolamento comunale della Tari nel luglio scorso, proprio in base a quanto previsto dalla norma in questione”. 

“Le modifiche introdotte – prosegue l’assessore – non sono certo state apportate in autonomia, bensì condivise a livello regionale, nell’ambito di un Tavolo tecnico sui tributi con sede presso Anci Emilia Romagna. Da questo iter è scaturita una nota dell’associazione dei Comuni datata 27 giugno 2014 (n. di protocollo 142), ulteriormente confermata, nei contenuti, dalla successiva circolare n. 255 del 3 dicembre, in cui Anci Emilia Romagna sancisce la correttezza di quanto si è stabilito di scrivere nei vari Regolamenti sulla Tari della Regione, in materia di imposizione delle zone di produzione e di magazzino. Nella stessa circolare si sottolinea, inoltre, che i provvedimenti adottati sono in linea con la posizione del Ministero delle Finanze, la cui risoluzione del 9 dicembre scorso non solo non contrasta con il Regolamento del Comune di Piacenza, ma riguarda un caso specifico e non può, pertanto, essere presa a riferimento per l’interpretazione generale”. 

“Ciò non toglie – conclude Luigi Gazzola – che si tratti di una norma di non facile lettura: sarebbe senz’altro auspicabile un intervento del legislatore nazionale per una riscrittura, che non lasci spazio ad alcuna opinabilità”. 

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