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Il maxi recupero / Vigolzone

Riscossioni, il caso di Vigolzone: recuperati 650mila euro in un anno

Il comune valnurese ha tolto ai privati la gestione del recupero crediti per occuparsene in proprio. Argellati: «Database aggiornati e dialogo con il cittadino, situazione per situazione. Recuperate ingenti risorse»

Cgil, Cisl e Uil chiedono uno sforzo al Comune di Piacenza. È tempo di costituire negli uffici dell’ente un sistema efficace ed efficiente per combattere l’alta evasione fiscale dei tributi e delle tasse comunali. Da qui - è la richiesta dei sindacati all’Amministrazione Tarasconi – si devono pescare le risorse economiche per far funzionare la macchina comunale con tutti i suoi servizi. Imu, Tari, rette delle mense e anche multe stradali devono essere riscosse con maggiore puntualità.

A Vigolzone tre anni fa gli interrogativi sull’evasione fiscale erano i medesimi segnalati dai sindacati in città. Fatte le dovute proporzioni (Piacenza ha 103mila abitanti, Vigolzone di poco più di 4mila), nel comune valnurese, guidato dal sindaco Gianluca Argellati, si è deciso di mettere mano alla questione.

  • Sindaco, quanto avete recuperato nel 2022?

Se sommiamo Imu, Tari e Tasi relativi al periodo che va dal 2015 a oggi, si parla di 650mila euro. Una cifra enorme per un comune come Vigolzone. In realtà sono molti di più, perché alcuni di questi contribuenti, che si sono messi a posto, hanno diluito il pagamento in un massimo di 72 mesi. Una parte di quelle risorse, quindi, non sono state ancora iscritte a bilancio. La cifra perciò è superiore.  

  • Per racimolare una cifra del genere, cosa è cambiato?

È tutto un lavoro interno al nostro Comune, partito dal 2020. Ci siamo svincolati dalle attività di recupero affidate ad esterni. Quando ci si affida ai privati tocca sempre mettere mano al portafoglio, sono prestazioni onerose. Le società chiedono una percentuale sul recupero e anche un canone per il loro impegno. Generalmente, guardando ai dati storici di Vigolzone, casualmente il loro recupero equivaleva alla quota che dovevamo girare alla stessa azienda per svolgere questa attività. Non era un sistema virtuoso. Quello che Vigolzone recuperava, doveva versarlo alla società esterna.

  • Vi siete fatti due conti?

Ci siamo accorti che c’erano problemi enormi: in un comune come il nostro mancava all’appello un milione di euro e il recuperato era solo qualche migliaio di euro. Bisognava intervenire. C’erano enormi problemi di comunicazione: i database erano inesistenti.

  • Tutto qui? È bastata una ripulita agli archivi e alle informazioni su residenti, domiciliati e imprese attive?

La pubblica amministrazione deve dialogare con i cittadini. Negli anni sono nate incomprensioni tra Comune, cittadini e imprese, frutto di calcoli sbagliati. Di fronte ad una sanzione che ritiene ingiusta, il cittadino in molti casi si arrocca. Non paga per tutelarsi. Dopo aver ripulito il database, dall’agosto 2021 siamo andati a vedere “situazione per situazione”. Spesso e volentieri erano state applicate sanzioni inique o accumulate nel tempo. Se, ad esempio, un’impresa o un cittadino ha sbagliato a dichiarare una metratura diversa da quella reale, per legge non si può comunque reiterare la stessa multa, anno per anno. Insomma, c’erano troppi casi lasciati nel limbo. Di fronte all’annullamento delle sanzioni reiterate, famiglie e imprese, di fronte all’errore, si mettevano nelle condizioni di pagare

  • Un “giro di vite” che vi ha fatto incassare molto…

La definirei “giustizia”, più che un “giro di vite”. La gran parte dei cittadini paga subito, senza batter ciglio. Purtroppo si deve accollare anche la parte di quelli che non lo fanno. Abbiamo 1900 famiglie a Vigolzone. Cento di queste erano sconosciute per la Tari: il 7-8% è tanta roba, non avevano comunicato il cambio di residenza al momento di arrivare qui. Dividere il costo della gestione dei rifiuti con cento famiglie paganti in più permette di spalmare il costo del servizio e far pagare tutti meno.

Gianluca Argellati 2-2

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