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Termina l’esperienza al Mit di De Micheli: «Sulle infrastrutture numeri straordinari»

La piacentina sostituita al Ministero dei Trasporti dall’economista Enrico Giovannini: «Nel palazzo di Porta Pia ho trovato tante persone preparate, competenti e appassionate della propria professione»

Nel Governo Draghi il ministero dei trasporti e delle infrastrutture è stato assegnato all’economista Enrico Giovannini. Il ministro uscente, la piacentina Paola De Micheli, torna al ruolo di deputato del Partito Democratico alla Camera (ma restano ancora da assegnare i sottosegretariati). Entrata in carica con il secondo Governo Conte, dopo l’intesa tra Pd e Movimento 5 Stelle (con Liberi e Uguali e Italia Viva), De Micheli divenne ministro nel settembre 2019. «È stato un onore – commenta Paola De Micheli - e una grande e bella responsabilità. Ringrazio tutti quelli che sono stati al mio fianco in questa esperienza straordinaria alla guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Mi succede una persona che stimo e un amico, il professor Enrico Giovannini. Nel palazzo di Porta Pia sono stata la prima donna a rivestire la carica di Ministro e ho trovato tante persone preparate, competenti e appassionate della propria professione. Mi sento vicina a tutte le donne che con determinazione e fatica arrivano a ricoprire ruoli importanti nella politica, nelle istituzioni, e in generale nel mondo del lavoro».

«Questo è un Ministero molto vasto – aggiunge la piacentina - e profondamente radicato nelle comunità e nei territori italiani. Da qui si muove una leva economica, occupazionale e anche sociale tra le più importanti del Paese. Lo abbiamo guidato in una fase complessa e difficile, e non avremmo mai immaginato la portata delle sfide e dei problemi che ci siamo trovati ad affrontare con l’esplosione dell’emergenza sanitaria. Lo abbiamo fatto con tutto l’impegno possibile, con dignità e onore, con spirito di servizio, senza sottrarci mai. E nonostante la pandemia i numeri raggiunti sulle infrastrutture sono stati straordinari. Questa esperienza non può che chiudersi con un augurio a tutti noi: quello di riprenderci la normalità nella vita di ogni giorno. E di fare tesoro di quello che ci è accaduto in questi mesi per costruire davvero un’Italia più giusta. Il vero obiettivo che abbiamo perseguito. A Enrico Giovannini l’augurio di vivere e amare il Mit come l’ho vissuto e amato io».

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