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Trespidi raccoglie firme per i referendum sulla giustizia: riforma non punitiva ma che funzioni

Al banchetto dei Radicali, il presidente della Provincia autentica le firme. E Paola Caravaggi ricorda che il quesito sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti «perché loro non lo aboliranno mai»

Radicali e Pdl insieme nella raccolta di firme per i referendum sulla giustizia e sui diritti civili. Questa mattina, 31 agosto, al banchetto per la raccolta delle firme in via Venti Settembre era seduto Massimo Trespidi, commissario provinciale Pdl e presidente della Provincia. A livello nazionale, le 500mila firma devono essere raccolte entro il 15 settembre. Ai referendum, in ordine sparso, hanno aderita Pdl (che si è fatta consegnare 800mila moduli), Lega (200mila moduli) e Psi (100mila moduli). A Piacenza, in Comune i moduli per le firme – nonostante lo scarso rilievo avuto sinora – sono già andati esauriti una volta.0

A Piacenza, i banchetti saranno presenti, fino al 15 settembre, in via Venti ogni mercoledì e sabato. Si può firmare per la responsabilità civile dei giudici (cioè chi sbaglia paga), per la separazione delle carriere tra pm e giudice, ma anche per l’abolizione dell’ergastolo o del finanziamento pubblico ai partiti, per tempi rapidi del divorzio o per la semplificazione delle procedure di immigrazione (l’elenco dei referendum si trova sul sito www.radicali.it).

Sulla scarsa pubblicità data ai referendum, e la portavoce Paola Caravaggi aveva puntato il dito contro i partiti, Trespidi replica che «il Pdl, a livello di vertici nazionali e regionali, ha assunto la decisione nelle ultime settimane e ci siamo mobilitati ai banchetti. Continueremo fino al 15 settembre».

I partiti che appoggiano i referendum, però, hanno creato uno “spezzatino”. Se, afferma Trespidi, «il Pdl appoggia i quesiti su giustizia riferiti ai magistrati e non quelli sui diritti civili», si registra una differenza anche per la Lega sui 12 quesiti (no all’abolizione dell’ergastolo e no a norme per semplificare l’immigrazione) e dei socialisti, i quali voteranno solo le proposte sui diritti civili e non quelle sulla giustizia.

Sul perché firmare Trespidi spiega che «ho già invitato tutti i coordinatori comunali a ritirare i moduli, già da fine luglio. Sul tema della giustizia credo occorra compiere un riforma, non punitiva nei confronti di nessuno che sia equilibrata e che superi discrasie e disfunzionalità riconosciute da tutti, per primo dallo stesso presidente della Repubblica che ne ha fatto cenno in un suo intervento nei giorni scorsi. Una riforma che apra scenari nuovi anche per il fisco e l’economia e che faccia anche da volano alla ripresa».

Soddisfatta Paola Caravaggi: «Finora sono state raccolte circa 200 firme. Speriamo che ci sia uno sprint in queste ultime due settimane. Ricordo che i partiti non aboliranno mai il finanziamento pubblico e quindi noi dovremo farlo con la volontà del popolo».

Lo “spezzatino” non dovrebbe causare danni «perché noi abbiamo lo zoccolo duro dei nostri militanti – afferma Caravaggi – a cui si aggiunge chi ci sta aiutando. Ricordo che per firmare i referendum, si può venire i banchetti in centro mercoledì e sabato oppure in Comune».

Gianfranco Salvatori

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