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«Un assessore alla sanità a Piacenza non serve a nulla»

Il coordinamento provinciale su salute e medicina territoriale contro la proposta del sindaco Barbieri

«La sindaca di Piacenza Barbieri (ricandidata) lancia nel suo manifesto elettorale la proposta di istituire un Assessorato alla Sanità per il comune di Piacenza con una Commissione rappresentativa di tutti gli ordini dei medici. La sanità sta diventando un tema caldo: continuano le segnalazioni di malfunzionamento, ma un assessore per fare cosa? La sindaca Barbieri sa, come sappiamo tutti, che i problemi si chiamano personale sotto organico, blocco delle assunzioni, mancanza di fondi da destinare agli standard dei servizi. Sappiamo che i fondi del Pnrr, se e quando arriveranno, non sono utilizzabili per il personale. Dunque c’è bisogno di un assessore e di una commissione in cui constatare questi fatti?  Soprattutto la sindaca Barbieri sembra non voler prendere atto di una cosa semplicissima. Il nuovo ospedale di Piacenza (così come per quello attuale) non è l’ospedale dei cittadini del capoluogo ma un ospedale inserito in una rete che risponde ai bisogni dei cittadini di tutta provincia.

Bisogni oggettivamente messi a dura prova dal Piano Sociosanitario (approvato dai sindaci nel 2017) che ha concentrato su Piacenza le prestazioni, facendone un Hub provinciale mentre a Castel San Giovanni e Fiorenzuola vengono affidati ruoli di riabilitazione e supporto all'ospedale del capoluogo. E che ciò non sia un bene lo dimostrano le condizioni in cui il personale sanitario è costretto ad operare, le lunghe liste di attesa ed i disagi a cui la popolazione della provincia è costretta per i lunghi spostamenti.

Non spetta al comune di Piacenza con un suo assessorato il compito di programmare ruolo ed attività dell'ospedale (vecchio o nuovo che sia): sarebbe come svuotare compiti e responsabilità della conferenza sociosanitaria provinciale dove tutti i comuni, in coordinamento tra loro, si confrontano con Ausl sulle politiche sanitarie provinciali. La sindaca Barbieri precisa che ciò non avverrebbe. Allora per che cosa l’assessore alla sanità è un bisogno assoluto? Se la proposta è poi anche quella di un tavolo in cui le varie professioni sanitarie si esprimono sulle scelte sanitarie allora va collegato alla conferenza sociosanitaria provinciale visto che le scelte in materia sanitaria hanno portata provinciale.

Sorge il dubbio che la proposta di un assessorato alla sanità del comune di Piacenza (come la proposta di un aeroporto per i collegamenti veloci con Milano) rientri nelle “promesse elettorali” mirate solo a intercettare consensi elettorali. Invece la sindaca Barbieri dovrebbe lavorare per dare ruolo alla conferenza sociosanitaria chiedendo ad Ausl e regione la messa in soffitta del piano sociosanitario provinciale del 2017 che ha reso la nostra rete ospedaliera fragilissima ed in oggettiva difficoltà a rispondere ai bisogni. E non si dica che tutto si risolverà col nuovo ospedale visto che ciò, se va bene, sarà disponibile fra non meno di 10 anni. Ed intanto che facciamo? Urgente oggi è ricostruire e potenziare una adeguata distribuzione provinciale della risposta ospedaliere, realizzare una medicina territoriale provinciale che non sia fatta solo di muri ma di personale e dotazioni adeguate. Compito questo che spetta alla Conferenza sociosanitaria portare avanti e non ai singoli municipi».

Coordinamento provinciale su salute e medicina territoriale

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