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«Una delusione la spaccatura del centrosinistra, responsabilità da dividere fra tutti»

Il consigliere Samuele Raggi non parteciperà alle prossime elezioni: «Tarasconi la candidata giusta dall’inizio, inopportuna un’alleanza al ballottaggio per convenienza. La Giunta Barbieri ha distrutto ciò che era stato fatto prima ed è senza progetti»

«Fare il consigliere rimane comunque una bella esperienza, perché rappresenti un punto di riferimento per quelli che ti votano e non solo. Ho cercato di svolgere questa attività con impegno: l’onestà e la trasparenza rimangono i valori più importanti. Ci sono stati consiglieri che hanno saputo interpretare il ruolo meglio di me, ma ho cercato di dare il mio contributo». Il consigliere Samuele Raggi (“La Piacenza del futuro”) non sarà presente nelle liste del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative.

Raggi, 36enne, venne eletto consigliere provinciale per l’Italia dei Valori nel 2009. Nel 2012 si candidò alle primarie del centrosinistra per le amministrative (poi vinte da Paolo Dosi). Eletto consigliere nel 2012, nel 2017 la sua riconferma a Palazzo Mercanti (per la civica di Paolo Rizzi) è stata al centro di una lunga querelle giudiziaria con Gianluca Bariola. Alcuni voti cancellati a Raggi in un seggio a Borghetto gli erano costati l’elezione. Dopo una serie di ricorsi, a metà mandato tornò a svolgere il ruolo. Negli ultimi tempi ha ricoperto l’incarico di referente piacentino di “Italia in Comune”, il movimento politico di Federico Pizzarotti.

  • Consigliere Raggi, non sarà tra i candidati alle prossime elezioni?

Non mi candido. È stata un’esperienza positiva, ma ora è giusto lasciare spazio agli altri. Divento padre per la seconda volta a maggio e ho alcuni progetti lavorativi in corso, meglio concentrarsi su questi aspetti. 

  • Ha lottato a lungo per riavere il posto in Consiglio comunale che le spettava. Ora lascia?

Nel 2017 c’era stato un errore, ci tenevo a vedere ristabilita la verità. Volevo giustizia: quei voti li avevo presi, era giusto che fossi eletto. Non ho mai fatti ricorsi contro qualcuno, ma solo per rimediare all’errore che ho subito. C’ero rimasto molto male inizialmente per quella vicenda.

  • Interrompe la sua attività politica a un’età in cui, di solito, a Piacenza, si inizia ad impegnarsi. È difficile per un giovane farsi largo in politica?

In questo momento storico secondo me c’è molto spazio rispetto al passato. Si fatica a riempire le liste di tutti gli schieramenti, i giovani potrebbero ritagliarsi più spazio. Purtroppo si fa fatica ad intercettare il loro interesse, soprattutto nei partiti tradizionali. Nell’ambito civico è più facile. Partecipo a “Piacenza Oltre” che nel 2017 nacque per appoggiare Paolo Rizzi e in quel contesto noto più curiosità.

  • L’esperienza di “Italia in Comune” guidata dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti non è decollata?

Già, a livello nazionale non ha mai preso piede. Sono stati commessi alcuni errori alle Europee con l’apparentamento con "+Europa"e, all’evento clou delle Regionali, non siamo riusciti ad eleggere nemmeno un consigliere. L’avventura si è inevitabilmente chiusa. Peccato perché a Piacenza eravamo una quarantina di persone interessate al progetto, la partenza mi aveva trasmesso fiducia.

  • Non si candida, ma Raggi chi sostiene alle amministrative?

Sono il coordinatore, insieme a Caterina Pagani, della lista civica “Piacenza Oltre” che sosterrà Katia Tarasconi. È una lista eterogenea che ha anche diversi giovani. Penso che stiamo facendo un buon lavoro. Rimarrò coinvolto e informato sui progetti.

  • Katia Tarasconi è un buon candidato?

Noi della civica l’avevamo indicata già, insieme ad altri due nomi, nel famoso tavolo politico di ApP. Era una figura con esperienza amministrativa, giovane e anche elettoralmente competitiva. Personalmente era il candidato giusto dall’inizio, l’ho sempre detto, anche direttamente ai colleghi Stefano, Sergio e Gigi (Cugini, Dagnino e Rabuffi, nda).

  • Che idea si è fatto di questa spaccatura?

È stata una delusione personale. Avevo creduto fortemente al progetto di ApP, lavorandoci dall’inizio. Ritengo che fosse il percorso giusto per arrivare preparati ad un appuntamento elettorale, con un programma, partendo dai temi e passando poi alle candidature. Purtroppo non ci siamo riusciti, il progetto era bello ma…La responsabilità sono da distribuire un po’ a tutti, mi prendo la mia dose. Non condivido ciò che dicono i sostenitori di Cugini al riguardo, ma sicuramente una parte di responsabilità ce l’ha anche il Pd. Quando non si trova la sintesi è colpa di tutti.

  • Ci sono margini per ricucire al ballottaggio?

Difficile dirlo. Al secondo turno ci si andrebbe ad apparentare per convenienze politiche legate agli incarichi e questo lo trovo inopportuno. L’elettorato di centrosinistra sarebbe contento se l’unione avvenisse prima del voto, sui programmi. Se non si riesce a stare tutti insieme da subito, non si capisce come ci si possa riuscire dopo il voto.

  • Lei è stato critico nei confronti dell’attuale Giunta. Un giudizio su cinque anni di Amministrazione Barbieri?

Inizialmente si è voluto distruggere molto di quanto fatto nei 15 anni di centrosinistra. Spesso senza motivo. La Giunta Guidotti non si comportò così. La gestione del verde è diventata una barzelletta conosciuta da tutti. Sulle politiche giovanili si sono interrotti alcuni progetti, per costruire con molta approssimazione e il fallimento dei centri di aggregazione. Sono critico anche per quanto riguarda la gestione del personale. L’Amministrazione ha demansionato, spostato, non valorizzato dirigenti, funzionari e dipendenti degli uffici, oltre che la Polizia Locale. La situazione ha penalizzato tutti e la stessa attività amministrativa. La Giunta ha mancato di progettualità: dopo cinque anni non c’è un progetto importante lasciato ai piacentini. E sulla sicurezza si è bluffato, dopo tanta propaganda elettorale è evidente che non si potevano cambiare le cose.

Federico Pizzarotti Samuele Raggi Italia in Comune-2

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