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Valnure al voto per decidere il suo futuro

Referendum consultivo in Valnure: si vota dalle 7 alle 23 nella bassa per la fusione tra Vigolzone e Pontedellolio e a Bettola, Farini e Ferriere. L'aggiornamento

AGGIORNAMENTO AFFLUENZA ORE 23

Poco dopo la chiusura dei seggi alle 23 sono stati resi noti i dati dell'affluenza nei cinque comuni della Valnure.  A Bettola ha votato il 44,14%, ovvero 1246 elettori su 2823. A Farini il dato si è fermato al 30,25% (542 su 1792), mentre a Ferriere si è arrivati al 37,12% (628 su 1692). Dati molto lontani dall'affluenza alle Elezioni Comunali dei tre paesi dell'Alta Valnure. Il dato medio dei tre comuni è 38,31%. 

A Vigolzone ha votato il 46,72% (1626 su 3480), a Pontedellolio il 47,91% (1963 su  4097). Il dato medio dei due comuni tocca così il 47,37%. 

AGGIORNAMENTO AFFLUENZA ORE 14

A Pontedellolio su 4097 elettori iscritti si sono recati alle urne finora in 776 (il 18,94%). A Vigolzone su 3480 elettori si sono recati a votare in 627 (il 18,02%). Unendo i dati dei due comuni, al momento si è espresso il 18,52% della popolazione avente diritto.

A Bettola alle 14 ha votato il 21,61% (610 su 2823 elettori). A Farini si è recato alle urne il 10,04% (180 votanti su 1792). A Ferriere il 15,07%, ovvero 255 elettori su 1692. Unendo i dati dei tre comuni dell’Alta Valnure si arriva al 16,57%. 

SI VOTA DOMENICA DALLE 7 ALLE 23

Seggi aperti in Valnure per una giornata storica. I residenti di Vigolzone e Pontedellolio, e di Bettola-Farini-Ferriere, sono chiamati a decidere il futuro amministrativo dei loro comuni. Dalle 7 alle 23 di domenica 16 ottobre è possibile esprimere il proprio parere. Al termine delle votazioni, alle ore 23, partiranno le operazioni di spoglio delle schede. 

VIGOLZONE E PONTEDELLOLIO

Nella scheda del referendum consultivo vigolzonesi e pontolliesi troveranno anche il quesito relativo alla denominazione dell’ipotetico nuovo Comune: Colli del Nure, Colli Valnure, Castelli Valnure, Pontevigo. Il nuovo Comune che potrebbe nascere da Pontedellolio e Vigolzone avrà oltre 9mila abitanti e una superficie di 85,96 chilometri. Nei due paesi è stata incisiva la mobilitazione della gente. Come successo in Alta Valnure, il confronto tra le due posizioni – a favore e contro la fusione – si è disputato soprattutto su Facebook. Numerose sono le pagine social che hanno diffuso le motivazioni dei due schieramenti. Il fronte del Sì è appoggiato da entrambe le Amministrazioni comunali: due liste civiche - guidate dai sindaci Francesco Rolleri (Vigolzone) e Sergio Copelli (Pontedellolio) – riconducibili al campo del centrosinistra. Le due amministrazioni hanno fatto campagna elettorale, con serate informative e distribuzione di dépliant. Proprio un dépliant diffuso dal Comune di Vigolzone ha provocato un caso: dopo la denuncia del gruppo di minoranza “Amare Vigolzone” il Corecom dell’Emilia Romagna - organo funzionale dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni - ha bloccato la distribuzione, avvenuta a spese dell’ente, perché i volantini non risultavano imparziali nel fornire informazioni alla cittadinanza. “Il Comune di Vigolzone – è quanto ha segnalato l’opposizione - ignora il silenzio elettorale che gli Amministratori hanno l’obbligo di osservare nei 45 giorni antecedenti il referendum”. Il dibattito nelle ultime settimane si è inasprito: da una parte le Amministrazioni e il comitato di cittadini “Fusione Attiva” si sono impegnati per sottolineare i vantaggi che deriverebbero da una fusione volontaria. Un gruppo di cittadini ha anche registrato una serie di video pro-fusione. L’altro versante – che ha organizzato alcuni banchetti informativi - difende le due municipalità, esprimendo perplessità sui contributi promessi dalla Regione Emilia Romagna in caso di fusione. Nel caso in cui vincesse il Sì, le due Amministrazioni decadrebbero e si andrebbe a nuove Elezioni nel giro di pochi mesi. Rolleri decadrebbe anche da Presidente della Provincia, incarico che può portare avanti solamente un amministratore in carica.

BETTOLA, FARINI E FERRIERE

“Alta Val Nure”, “Alta Valle del Nure”, “Terre dell’Alta Val Nure” e “I tre Borghi dell’Alta Val Nure”. Così potrebbe chiamarsi il nuovo comune, in sostituzione di quelli di Bettola, Farini e Ferriere. Ma prima lo devono decidere i cittadini. L’assemblea legislativa della Regione - con il sì di Pd, Ln, M5s, Sel, Fi e Fdi-An – ha infatti indetto il referendum consultivo per la fusione, che interessa circa 5600 abitanti dell’Alta Valnure. La proposta referendaria si compone di due quesiti: uno relativo all’istituzione del nuovo comune unico mediante la fusione di quelli già esistenti; e uno per decidere il nome del nuovo ente tra i quattro selezionati. Il nuovo Comune, una volta nato, potrà beneficiare – secondo le indicazioni fornite dalla Regione nel dibattito in assemblea - dall’anno dell’istituzione e per 15 anni circa 11,1 milioni di euro di contributi statali e regionali. Sono solo otto in regione le fusioni andate a segno: 4 nel 2014 e 4 nel 2016. Nel Piacentino è già fallita la fusione tra i comuni di Borgonovo e Ziano: i cittadini del primo comune votarono a favore, mentre quelli di Ziano – esprimendo un deciso “no” nelle urne – riuscirono a bloccare il progetto di fusione.  Se le Amministrazioni comunali – due liste civiche vicine al centrosinistra a Bettola e Farini e una di centrodestra (un monocolore di Forza Italia) a Ferriere – marciano compatte verso la fusione, una parte dell’opinione pubblica dei tre paesi non se la sente di vedere “cancellata” la propria municipalità. In tanti, soprattutto a Bettola e Ferriere, non vedono di buon occhio il riassetto organizzativo proposto, e partendo da Facebook  hanno rilanciato quasi quotidianamente un tamtam mediatico a favore del “No” al Referendum. A Bettola, durante la Festa della Bortellina, è andata in scena anche una contestazione pubblica – con l’allestimento di un carro “ad hoc” dedicato al sindaco Sandro Busca e alla fusione – che voleva richiamare l’attenzione della popolazione su un tema molto sentito. Il Comitato “No fusione in Alta Valnure” ha inoltre predisposto uno sportello di informazione: ogni giovedì dalle 18 alle 22 gli attivisti erano presenti nella Sala Malvicini per spiegare le proprie ragioni sul percorso di fusione. Dal canto loro gli amministratori dei tre paesi hanno organizzato una serie di incontri pubblici – con numerosi ospiti – per sottolineare i vantaggi che porterebbe in dote la fusione tra Bettola, Farini e Ferriere. Tre paesi che vivono i medesimi problemi, tipici della montagna piacentina: calo demografico, invecchiamento della popolazione, mancanza di lavoro, viabilità e infrastrutture in degrado. Resta solo da capire quale sarà il loro destino: insieme o autonomi?

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