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Zanardi: «Forza Italia esiste solo quando mi attacca»

Il consigliere provinciale Gloria Zanardi risponde alle polemiche dopo l'astensione sull'ipotesi di un Referendum: «Sono favorevole a una Piacenza “lombarda”, ma non era questo il momento opportuno. Preferisco un’Area Vasta con città lombarde piuttosto che essere la Cenerentola dell’Emilia Romagna»

«Il dibattito sull’area vasta – scrive in una nota il consigliere provinciale di Forza Italia Gloria Zanardi - e le polemiche sul tema del referendum “Piacenza in Lombardia” continuano; troppe le strumentalizzazioni partitiche sulla questione.  Sul punto, vorrei precisare alcune circostanze che forse sono state travisate da molti, soprattutto da coloro che non erano presenti alla seduta del Consiglio Provinciale, quando è stato trattato l'argomento.  In primis, io, parlo personalmente – ormai sfiduciata da Forza Italia (che, tra l'altro, solo grazie agli attacchi nei nostri confronti si sa che esiste) – ho sempre ribadito di essere favorevole ad una riflessione sul passaggio della nostra provincia in regione Lombardia rilevando come, in prospettiva della costituzione dell'area vasta con Parma (e forse Reggio Emilia), Piacenza, già “Cenerentola” dell'Emilia Romagna, sarebbe fortemente penalizzata; le prime avvisaglie sono già palesi: dalla perdita della centrale del 118 alla fusione Camera di Commercio Parma-Piacenza, per non parlare della paventata chiusura della Prefettura e di altri presidi fondamentali per il nostro territorio.

Ciò premesso, nonostante sia stata sempre sostenitrice dell'indizione di un referendum per il passaggio in Lombardia, mi sono astenuta, perché ritengo che non sia il momento opportuno. Il referendum avrebbe un costo di oltre 500.000 euro.  Da poco siamo stati, purtroppo, travolti dall'emergenza alluvione che ha devastato lo spirito e i paesaggi delle nostre vallate, stiamo cercando di adoperarci per risicare risorse da tutte le istituzioni ad ogni livello, e, onestamente, ritengo assurdo pensare di destinare un importo così ingente a questo referendum.

Credo che i cittadini piacentini, ora, abbiamo altre priorità e siano anche stufi di assistere a mere strumentalizzazioni e polemiche tra partiti.  Tra l'altro, tra i paesi che hanno patito di più la catastrofe, ve ne sono alcuni che confinano addirittura con altre realtà regionali e che si interrogano quotidianamente su un'eventuale sorte differente (sono anche Cons. Comunale di Ottone e devo rendere conto anche agli ottonesi che mi hanno eletto). Si, forse la “strategia politica” imponeva una votazione diversa dall'astensione, ma io ho, sempre e correttamente, giustificato la mia partecipazione al governo della Provincia sulla base dell'agire nell'interesse dei territori e, anche in questo caso, ho rispettato il mio proposito a dispetto delle logiche partitiche.

Mi auguro che si possa ridiscutere del referendum in futuro quando le contingenze ci permetteranno di affrontare la riflessione con maggiore serenità, senza escludere proprio la possibilità che, se di area vasta si debba parlare – credo prospettiva scontata visto il generale processo di razionalizzazione – possa valutarsi realisticamente l’ipotesi di un accorpamento con cittadine lombarde».

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