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Zanichelli (M5s): «Promuovere il telelavoro per dare nuove opportunità ad aziende e lavoratori in un ambiente sano»

Il deputato emiliano scrive agli industriali e alle imprese del territorio, con una lettera indirizzata a Confindustria Piacenza

Il Coronavirus anche nella provincia di Piacenza ha ripreso a contagiare molte persone (98 solo ieri) e, purtroppo, a mietere vittime. In questo contesto il ricorso al "lavoro agile" (smartworking) per evitare al massimo i contatti interpersonali torna ad essere strumento fondamentale e modulabile di prevenzione, che in primo luogo i datori di lavoro sono chiamati a tenere nella massima considerazione. Proprio a loro, agli industriali, alle imprese del territorio, si rivolge oggi con una lettera indirizzata a Confindustria Piacenza, il deputato emiliano del M5S Davide Zanichelli. Nella missiva, Zanichelli scrive: «Tengo ad esortare la Vostra categoria al quanto più largo possibile utilizzo della modalità di lavoro da remoto del personale, laddove questo sia possibile, e mi rendo disponibile a raccogliere contributi e proposte da Voi avanzate».

«Con questa lettera - spiega l’esponente pentastellato - ho voluto comunicare tre concetti. Il primo: in questo momento l’impegno delle imprese a favore del telelavoro va considerato centrale nella lotta al Covid. Il secondo: gli imprenditori piacentini sappiano che anche la politica vuole fare la sua parte su questo tema ed è pronta ad ascoltare le loro richieste di chiarimento e le eventuali obiezioni, sia sul piano organizzativo, che su quello normativo ed economico. Il terzo punto che ho ricordato nella lettera, è che il governo considera il telelavoro una modalità che non va vista come contingente ed emergenziale, ma, ove possibile, strutturale e che è suo intento favorirne l’implementazione anche indipendentemente dal Covid».

Si tratta di un progetto forse troppo ambizioso? «No, se viene spiegato a tutti i cittadini in modo trasparente, se viene regolamentato in modo equo e soprattutto», conclude Zanichelli. «Se tutte le parti sociali danno il loro contributo non solo in termini di disponibilità, ma anche di proposte concrete. Il coinvolgimento deve riguardare la politica, le associazioni degli imprenditori ma anche i sindacati devono essere parte attiva e propositiva di questo processo. Solo così potremo avere un telelavoro diffuso, moderno, vantaggioso sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della qualità della vita delle persone da diversi punti di vista. Indipendentemente dal Covid, che pure rimane indubbiamente la priorità del momento».

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