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Vaccini, dal 5 novembre parte la campagna antinfluenzale. «Inutile correre rischi con farmaci sicuri ed efficaci»

Al via in tutta l’Emilia Romagna la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale, presentata anche all’Ospedale di Piacenza. «Il consiglio è di fare il vaccino serenamente perché non c’è motivo di essere preoccupati»

Sottovalutata, ritenuta spesso una malattia innocua, può invece riservare brutte sorprese con complicanze anche serie: l’influenza è alle porte e arriva il momento di difendersi. Lunedì 5 novembre parte in tutta l’Emilia Romagna la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale ed è stata presentata la campagna anche all’Ospedale di Piacenza. «Il consiglio è di fare il vaccino serenamente perché non c’è motivo di essere preoccupati» afferma Augusto Pagani, presidente Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri di Piacenza. «Le precauzioni sono le solite: essere in buona salute al momento del trattamento e informare il medico di eventuali patologie in corso. Invito a non perdere questa occasione, sarebbe sbagliato correre un rischio quando è disponibile un farmaco sperimentato, sicuro, efficace e che mi sento di consigliare: è assurdo che in una società evoluta e in un’epoca di progresso scientifico così avanzato ci sia una regressione che comporta dei pericoli che si possono evitare».

«La campagna vaccinale è uno degli appuntamenti sanitari più importanti dell’anno» afferma Luca Baldino, direttore generale Ausl Piacenza. «Lo scorso anno abbiamo avuto 135 casi gravi con 48 decessi, tutti collegati all’influenza, di cui il 73% non era vaccinato. Solo nella nostra città sono stati 6: l’influenza non va sottovalutata e il vaccino è una delle armi più importanti che abbiamo in mano. La campagna dell’anno scorso aveva dato buoni risultati, siamo in ripresa e sopra la media regionale, ma comunque vorremmo tornare almeno al 75% della popolazione vaccinata, che sarebbe in grado di darci una copertura egregia, visto che fino a prima che uscissero tutte quelle sciocchezze sui vaccini, il dato era già intorno a quella percentuale, se non addirittura superiore».

Il vaccino può essere richiesto gratuitamente ai medici di famiglia da tutte le persone oltre i 65 anni, da tutte le persone – adulti e bambini – affetti da patologie croniche, alle donne al secondo/terzo trimestre di gravidanza, agli addetti ai servizi essenziali – compresi gli operatori sanitari – ai donatori del sangue e al personale di allevamenti e macelli.

«L’offerta vaccinale è la più ampia possibile, per cui ogni utente può rivolgersi al proprio medico anche se non fa parte di queste categorie a rischio, acquistando il vaccino in farmacia e facendoselo poi somministrare» spiega Anna Maria Andena, direttore distretto Città Piacenza. «Disponibilità si può trovare anche agli ambulatori della sanità pubblica, con un’offerta ampia e capillare, dalla montagna alla pianura, in città e nelle zone periferiche. I vaccini sono già stati distribuiti e oltre a quello influenzale vi è anche quello antipneumococcico».

«I vaccini a nostra disposizione quest’anno sono due, uno tetravalente e uno quadrivalente, entrambi inattivati quindi senza la presenza di virus vivi all’interno» illustra la dottoressa Brescia. «Coprono ampiamente tutto il periodo di circolazione virale ma consiglio di farli quanto prima, visto che il virus può arrivare in anticipo, come l’anno scorso, e visto che ci vogliono mediamente una quindicina di giorni per rispondere alla stimolazione immunitaria. Siamo abituati a non considerare l’influenza come una malattia pericolosa ma potenzialmente può diventarla: i 6 decessi che abbiamo avuto l’anno scorso hanno riguardato 6 persone che avrebbero dovuto essere vaccinate e che avevano dei fattori di rischio».

«Sono state acquistate 60mila dosi di vaccini, suddivise in 40mila di tetravalente e 20mila di quadrivalente, tutte distribuite in modo capillare a tutti i medici di medicina generale, alla sanità pubblica e alle strutture protette in base al numero di vaccinati dell’anno scorso, incrementati di una percentuale» precisa Simonetta Radici, direttore del dipartimento Farmaceutico Ausl Piacenza.

«Aggiungo che tra la popolazione da vaccinare ci sono anche le badanti, che assistono i nostri anziani ed essendo il più delle volte cittadini stranieri, hanno diritto a questo servizio» conclude il dottor Argenti, uno dei rappresentanti dei medici e dei pediatri sentinella.

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