Il 17 giugno è la giornata mondiale contro la siccità e la desertificazione
Ogni anno l’Onu dedica il 17 giugno agli sforzi globali per fermare il degrado delle aree aride e contrastare la siccità. Questioni che coinvolgono tutti, Paesi sviluppati e in via di sviluppo, minacciando salute, pace e sostenibilità
“Risorgiamo insieme dalla siccità”. Questo il tema scelto per la World Day to Combat Desertification and Drought, la Giornata Mondiale contro desertificazione e siccità 2022. L’evento si celebra ogni anno il 17 giugno e oggi ha alle spalle ben 27 natali. Era infatti il 30 gennaio 1995 quando, a seguito dell’approvazione della Convenzione ONU per la lotta alla desertificazione (UNCCD), primo impegno mondiale e giuridicamente vincolate, le Nazioni Unite hanno deciso di indire una giornata di sensibilizzazione. Lo scopo? Mobilitare la volontà politica e le risorse per affrontare il problema, informando e sostenendo azioni di contrasto. Peccato che, dopo tanto tempo, i risultati appaiano ancora piuttosto marginali.
E lo dimostrano i dati pubblicati appena un mese fa dall’UNCCD nel report Drought in Numbers. Dal 2000 il numero e la durata degli eventi siccitosi è aumentato del 29% a livello mondiale. Al punto che la prolungata mancanza d’acqua è oggi il disastro naturale che conta il maggior numero di vittime: circa 650.000 morti dal 1970 al 2019. A cui si aggiungono oltre 2,3 miliardi di persone che fanno i conti annualmente con forti stress idrici. Non si tratta solo di un problema di salute. La siccità colpisce duramente anche l’economia: in meno di 20 anni ha causato nel mondo perdite per oltre 120 miliardi di dollari.
Siccità, un’emergenza che non esclude nessuno
La Giornata Mondiale contro desertificazione e siccità 2022 ci ricorda ancora una volta che non si tratta di un problema per pochi, ma di una minaccia destinata a colpire sempre più persone e territori. Basta guardare l’Italia dove la crisi idrica ha raggiunto in questi mesi numeri preoccupanti. Da gennaio a maggio 2022 è caduto il 44% in meno di pioggia, toccando livelli che non si registravano da oltre 60 anni. E mentre nel Nord Italia compaiono le prime autobotti per la distribuzione potabile e il Po è in estrema sofferenza, l’allarme siccità continua a “guadagnare terreno”. L’osservatorio ANBI denuncia flussi dimezzati per Arno e Ombrone, minimi storici per il Sentino, il Nera e l’Esino, mentre nel Lazio è iniziato il conto alla rovescia per il razionamento dell’acqua potabile.
Guardando al futuro, il numero di individui minacciati è destinato a crescere. Il rapporto dell’UNCCD prevede che entro il 2030, circa 700 milioni di persone nel mondo rischieranno di essere sfollate a causa della siccità. Problema che per la metà del secolo potrebbe colpire più di tre quarti della popolazione mondiale.