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L'intervento | Terre (ex) padane

Qualcuno disse "luce". E luce fu. Qualcun altro urlava "Padania". E Padania non fu. Ma se fosse Terrepadane?
A distanza di molti quinquenni passati all'opposizione in consiglio comunale, ad attaccare le passate giunte per i troppi metri commerciali creati sul suolo 
piacentino, il residenziale costruito, e ancor oggi invenduto, la viabilità non adatta, la ztl in espansione selvaggia e parcometri troppo diffusi e troppo cari, finalmente uno scorcio di cambiamento sembrava arrivare con l'insediamento a Palazzo Mercanti di una giunta di centrodestra con forte traino leghista. Da qui il cambiamento sarebbe dovuto iniziare. Una demolizione vera e propria di tutto quello creato da Reggi e i "reggiani" e tanto attaccato in quindici anni di opposizione e riflessioni. Come per magia, però, dopo un anno e mezzo di lavoro duro e mirato, l'unica cosa demolita è un pezzo di esecutivo con l'abbattimento di tre assessori. Niente di preoccupante, asciughiamo le scrivanie e i banchi dal copioso sudore perso per le grandi fatiche e iniziamo a dare un nuovo volto alla città, sembra dire uno spirito che arriva dai meandri dell'oscuro castello. Un grande argomento amministrativo, a tal proposito, doveva essere affrontato: la grande area a ridosso della ferrovia dietro via Colombo.
Ovviamente l'avanguardia leghista, coerente e salda, non dovrebbe pensarci due volte ad affossare l'ulteriore area commerciale che danneggerebbe il piccolo commercio
e la nuova edilizia in un quartiere ormai popolato da vestaglioni, kefiah e palandrane. Questo sarà un banco di prova interessante per capire se tali progetti

non piacciono alla Lega, ma se piacciono ai leghisti eletti e governanti. Da qui si capirà chi, tra i leghisti, sarà come il cocomero: verde fuori ma rosso dentro. Potrebbe essere il cimitero di BorgoFaxhall o un'evoluzione del degrado della zona barriera Roma/stazione. La speranza è che vi sia coscienza civica verso una cittadinanza che da troppo tempo attende progetti veramente interessanti per la collettività. Senza che i piacentini debbano subire l'ennesima cementificazione con l'ennesima giustificazione. Del tipo: "L'abbiamo fatto per la città, e abbiamo ottenuto che venga dedicata una statua alla memoria", forse alla memoria del caduto Agostino Cinghiale. Anche perché, esperienza insegna, un BorgoFaxhall basta e avanza.
MF

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