Matrimonio nel 2023, ecco le date più gettonate
Vediamo quali sono i mesi e i giorni che le coppie hanno scelto con maggiore frequenza quest'anno
Se il 2022 ha registrato un boom di nozze, dopo gli anni della pandemia, anche il 2023 non sembra essere da meno. A svelarci i dati è il portale Matrimonio.com. Secondo gli indicatori globali, il 2023 sarà un anno molto positivo per i matrimoni, con una previsione di aumento del 5% rispetto al 2019 e agli anni subito post pandemia. Ma quali sono i mesi e le date più gettonate per le nozze in calendario quest’anno? Ecco la top five stilata dal noto portale.
Secondo il Libro Bianco del Matrimonio, pubblicato da Matrimonio.com in collaborazione con Google ed Esade Business School, gli sposi optano solitamente per i mesi nei quali il clima è più favorevole. Il 2023 conferma questo trend, regalando all’estate - come sempre - lo scettro della stagione preferita per sposarsi.
1. giugno (24,8%)
2. settembre (24,5%)
3. luglio (14,9%)
4. maggio (13,4%)
5. agosto (7,7%).
Ecco, invece, i giorni del 2023 con più matrimoni in programma secondo Matrimonio.com:
1. Sabato 9 settembre (3,7%)
2. Sabato 24 giugno (3,7%)
3. Sabato 2 settembre (3,5%)
4. Sabato 10 giugno (3,4%)
5. Sabato 3 giugno (3,2%).
Il sabato si conferma il giorno preferito della settimana delle coppie italiane per sposarsi, ma in grado avanzo è anche il giovedì.
Ma quanto costa un matrimonio in Italia? Sempre secondo il Libro Bianco del Matrimonio, la spesa media per un matrimonio in Italia nel 2019 era di 23.970 euro. Nello specifico, questi erano: 22.103 euro al nord , 27.085 euro al centro, 30.337 euro al sud. Secondo il Libro Bianco del Matrimonio, l’85% degli sposi italiani ha un ottimo controllo del budget e una conoscenza esatta delle spese che affronta, indipendentemente dalla fascia di reddito a cui appartiene. Solo nel 13% dei casi non sa con precisione quanto sia l’ammontare delle spese perché controllate da più persone (coniuge, genitore). L’1% dichiara che il budget è stato tema esclusivo del partner e il restante 1% non è a conoscenza dei costi perché gestiti interamente dai genitori.
