Comuni piacentini: Coli
Un territorio che deve la sua nascita, nel 1806, ad un'ordinanza "napoleonica" che riassettava il territorio con nuovi confini e comuni
Continua il nostro viaggio tra le storie e curiosità dei comuni piacentini. Oggi ci spostiamo un po' più su, verso la montagna, e parliamo di Coli.
Questo comune deve la sua nascita, nel 1806, ad un'ordinanza "napoleonica" che riassettava il territorio piacentino con nuovi confini e nuovi i comuni. La sede municipale allora era a Peli, centro importante sulle vie di comunicazione che tutte ad alta quota. A partire dal 1808 con la statale 45 di fondo valle del Trebbia, la vita sociale della montagna cambia completamente.
I centri montani cominciano a spopolarsi e contemporaneamente nascono a fondo valle nuove realtà abitate.
Da Peli il municipio viene quindi trasferito a Coli, e nel frattempo si sviluppa maggiormente anche la frazione di Perino, centro destinato a diventare il più importante del comune di Coli.
Anche per questo territorio sono diverse le dispute rivali che come sempre sfociano in sfottò e soprannomi. A Coli ad esempio, gli abitanti del posto chiamano coloro chestanno a Peli "iAsn ad Pèr" (cioè gli asini di Peli). In compenso gli abitanti di Peli chiamano quelli di Coli con tre soprannomi: "I sguassalén" - cioè coloro che aprono la strada nella neve floscia, "I böccén" - ovvero vitelli in via di formazione, soprannome che probabilmente risale a quando Peli è stata esautorata da comune e i "Manz", definizione scherzosa che si dice nei confronti di un individuo grosso ed un po' tonto.
Agli abitanti della frazione di Fontana è stato invece appioppata il soprannome di "I Lümagòn', perché pare che i contadini del posto lavorassero con un ritmo lento e piuttosto goffo. Gli abitanti di Gavi, invece, un tempo popoloso centro dell'alta montagna, venivano chiamati "I Cött" o anche "i Pèguré", vale a dire "caproni" oppure anche "pecorai", ovvero i guardiani delle pecore.