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Sport e scuola, Dadati: «Collaboriamo tutti insieme: Comune, Provincia e associazioni»

L'assessore si augura soprattutto una sinergia Comune-società per permettere al maggior numero di persone di praticare attività finalizzate al benessere post covid. E sul Pnrr per la riqualificazione delle palestre scolastiche: «Sto prendendo possesso dei progetti già autorizzati»

Lo sport come forma di educazione, capace di migliorare la salute. Potrebbe essere questo lo slogan dell'assessore Mario Dadati, che nella nuova Giunta comunale targata Katia Tarasconi ha sia la delega allo Sport che quella ai Servizi educativi, oltre che al Benessere. Argomenti questi che s'intrecciano tra loro, che camminano parallelamente e che insieme contribuiscono alla formazione della persona, intesa sia come singolo che come collettività.

Assessore Dadati, lei è un insegnante ed uno sportivo, impersonificando così la scuola e lo sport che camminano a braccetto. Cosa ha intenzione di fare affinché possano coincidere queste due deleghe?

«Innanzitutto si tratta di deleghe che per me sono parimenti importanti, che comporteranno una grande responsabiità e un gran carico di lavoro che cercherò di portare avanti al meglio per raggiungere gli obiettivi che la nostra Giunta si porrà. Il metodo di lavoro vedrà un confronto continuo con gli operatori e i protagonisti di questi due mondi, differenti ma che possono interagire per offrire alla città maggiori possibilità sia educative che di movimento. Nella pratica sono tre le priorità. Per quanto riguarda i servizi educativi, gli impianti sono da ammodernare, da mettere in siciurezza e da rendere disponibili in primis per le scuole - ha continuato l'assessore - ma anche per l'associazionismo e la collettività. Poi c'è il discorso della riorganizzazione degli enti scolastici, in maniera che si possa intraprendere la strada della creazione di istituti comprensivi. Infine, mi piacerebbe tanto ritornare a parlare anche del lavoro di insegnante e di didattica. Negli ultimi anni gli insegnanti e le scuole sono stati sommersi, forse quasi soppressi, da burocrazia e normativa, e non si è più parlato di come si devono educare i nostri bambini e giovani».

Durante la campagna elettorale è stato ospitato del sindaco Tarasconi una personalità come Mauro Berruto, intervenuto per parlare dell'impiantistica sportiva. La provincia di Piacenza è riuscita a ricevere poco meno di 1,5 milioni di euro per riqualificare le palestre dell'Istituto Agrario e dell'edificio di viale Dante. Dal punto di vista comunale, ci sono possibilità di sfruttare fondi del Pnrr?

«Assolutamente sì. In questo momento sto prendendo possesso e sto venendo a conoscenza dei progetti che sono già stati autorizzati con relativa somma finanziata, di quelli in attesa e di quelli che sono stati invece rigettati, e mi riservo entro la fine del mese di agosto di avere una panoramica completa. Però appena ritornerò operativo, ovvero dall'8 di agosto - ha precisato Dadati -, voglio coordinarmi con la Provincia perché non solo le scuole superiori di secondo grado hanno bisogno di spazi, ma anche quelle medie di primo grado. E se non ci sarà una collaborazione ed un continuo confronto non si potrà soddisfare le esigenze di tutti gli studenti».

Negli ultimi due anni di pandemia tanti ragazzi hanno smesso di praticare sport. Oggi ci sono più realtà che si mettono insieme per fare squadra e unire forze e risorse. Da questo punto di vista, cosa si pone di fare per dare un suo contributo?

«Vorrei predisporre un progetto che abbia un triplice obiettivo. In primis quello di allargare la base dei praticanti di sport, che non vuol dire per forza agonismo ma semplice movimento. L'Oms ha certificato che c'è una carenza costante di movimento in tutte le categorie della popolazione, e questo stile di vita incide anche sui costi sociali. Per questo cercherò di coinvolgere il maggior numero di associazioni sportive piacentine affinché siano disponibili a collaborare con il comune per aprire le porte dei propri impianti alla cittadinanza, ovviamente previo accordi. Questo per permettere al maggior numero di persone di praticare attività finalizzate al benessere. Ciò indirettamente avrebbe un'influenza positiva sulle stesse realtà che hanno sofferto una contrazione dei ricavi derivanti dal calo dei numeri degli iscritti. Il terzo vantaggio sarebbe la salute pubblica e del benessere del cittadino. L'Oms dice che bisognerebbe muoversi per 60 minuti al giorno, io vorrei andare in questa direzione - ha concluso l'assessore - e trovare insieme alle associazioni di Piacenza il modo per aumentare e far migliorare la quantità di ore che il cittadino dedica al movimento».

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