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Piacenza, 3 considerazioni post Monza e le pagelle

Difesa, palle alte e atteggiamento. Cesarini con la sua tecnica già illumina, lampo di Zunno

Sconfitta nella prima uscita stagionale del Piacenza di mister Manuel Scalise, costretto ad inchinarsi al Monza del cuore biancorosso Giovanni Stroppa. Ovviamente, la differenza di categoria e i carichi di lavoro di questi primi giorni di ritiro hanno inciso e non poco sul punteggio finale. Un 4-1 che non deve comunque ingannare, perché i lupi hanno venduto cara la pelle provando a difendersi a denti stretti e a colpire in velocità. Ecco, questa è senz’altro una prima considerazione da fare dopo aver visto questo match. Il Piacenza si è difeso in maniera ordinata, molto basso, spesso con tutti gli undici uomini dietro la linea di centrocampo. E quando si tornava in possesso del pallone, si è provato a correre attaccando gli spazi per arrivare a delle rapide conclusioni.

Una seconda considerazione riguarda ancora una volta la fase difensiva, ma nello specifico i palloni alti. Non è un caso che tre reti dei brianzoli siano arrivati proprio da traversoni, non solo da palle inattive. Se palla a terra i piacentini hanno dimostrato di essere precisi nelle marcature lasciando poca manovra agli avversari, la stessa attenzione non si è palesata sui cross.

Terza ed ultima considerazione, l’atteggiamento. Perché i ragazzi di mister Scalise non si sono mai tirati indietro, neppure sotto nel punteggio. Il gol subito a freddo dopo neanche 3’ di gioco avrebbe potuto spalancare le porte della goleada per il Monza. Ma così non è stato, perché i biancorossi hanno provato anche a fare possesso palla cercando di far aprire la retroguardia avversaria. Ma dopotutto, questa è la filosofia caldeggiata dal tecnico, e non ci saremmo aspettati nulla di diverso.

Per quanto riguarda i singoli, considerando che si tratta solo della prima uscita stagionale del Piacenza, si è visto quanto continuerà ad incidere sulla squadra il mago Cesarini (7,5). Se il fisico al momento non può rispondere a pieno, la tecnica fa la differenza. E il numero dieci biancorosso è arrivato un paio di volte al tiro, ed ha sempre aperto sugli esterni soprattutto per Munari (6,5). L’esterno non si è fatto pregare nel correre tanto sulla fascia, inserendosi e puntando. Mentre invece a Zunno (6) è bastato un lampo per incidere con la rete a fine primo tempo. Certo, ci saremmo aspettati di vederlo di più, ma per adesso va bene così. Per quanto riguarda la retroguardia, la maturazione di Nava (6,5) è sotto gli occhi di tutti.

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