rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Sport

Garilli non ha più il Piacenza Calcio: la cessione ufficializzata dal notaio

Garilli non ha più il Piacenza Calcio. Adesso la società è dell'Italiana Srl. La cessione è stata ufficializzata dal notaio Ugolotti in via Garibaldi il 28 ottobre. Il 7 novembre prossimo la prima assemblea dei soci

Dopo quasi sei mesi di mille voci e mille silenzi, dopo un numero di puntate di soap opera da far impallidire le più accaniti spettatrici di Beautiful, si è conclusa nel pomeriggio del 28 ottobre, nella sostanza la cessione del Piacenza Calcio. Timoniere e nostromo, Fabrizio Garilli e Maurizio Riccardi, hanno ceduto la cabina comando all'avvocato Gianfranceschi, a Capocchiano, a Cruciani e al regista di tutta l'operazione Luigi Gallo.

A questo punto molti sentimenti si affollano alla mente e cercheremo di metterli in fila, senza assicurarne una corretta cronologia. Innanzitutto, a dispetto di quanto ipotizzato, la cessione significa contestualmente la conclusione dell'era Garilli alla guida del Piacenza. La totalità del pacchetto azionario in mano a Gallo e soci, cancella in un attimo le vestigia del periodo indubitabilmente più aureo della storia dei biancorossi dalla loro fondazione caratterizzato dalla proprietà restata saldamente nelle mani di una sola famiglia a partire dal capostitpite, l'indimenticato ingegnere Leonardo spalleggiato, ricordiamolo, dalla consorte. Non senza emozione, benché impolverata da errori che hanno portato la città ad un affettuoso distacco dalla proprietà (ma non dalla squadra), salutiamo chi fino a ieri ha rappresentato nella mente di tutti i tifosi una famiglia che si è presa in carico una squadra disfatta retrocessa in C2 nel 1983 per portarla esattamente dieci anni dopo in seria A per la prima volta nella storia.

Ognuno di coloro i quali hanno vissuto nella totalità come molti oltre al sottoscritto o parzialmente come tanti altri questa epopea ha nei propri ricordi e nelle foto che sfilano idealmente davanti agli occhi la miglior immagine di questi 28 anni. Per tanti questi 28 anni hanno rappresentato lo svolgersi delle giovinezza, il mutare da ragazzi a persone con responsabilità di famiglie e di lavoro e certamente alcune vicende del Piacenza garilliano servono per raccordare meglio e più nitidamente almeno una parte di bivi a cui ci si è trovati di fronte nella vita di tutti i giorni.

Per la città l'era Garilli ha coinciso e contribuito a determinare un ruolo della città più metropolitano, meno misconosciuto ed ha allargato i confini di conoscenza nell'ambito della considerazione dei connazionali: almeno sono molto ridotti di numero coloro i quali, dal Manzanarre al Reno, pensano ancora che Piacenza sia in Lombardia. Questo passaggio però, in qualche modo, snatura il carattere proprio della Società radicata nella terra su cui agisce. Da decenni i proprietari della squadra se non piacentini erano in qualche modo naturalizzati tali per lontane parentele, per interessi economici, per legami di vario genere.

Questi nuovi "entusiasti" padroni non hanno storia comune da condividere con i piacentini; certo c'é il commercialista Merlo, probabile presidente, ma la sostanza della proprietà arriva da luoghi "anonimi", catapultati in questa realtà esattamente come, fatti i dovuti paragoni, gli sceicchi che hanno acquistato squadre qui e là in Inghilterra o magnati del petrolio e del gas che nella ex URSS comprano squadre in cui fanno affluire Eto' o e, forse, Capello, salvo poi farli vivere da tutt' altra parte e portarli sul terreno "amico" solo il tempo della partita da giocare in "casa".

Da qui, principalmente, sorgono le diffidenze che ora come ora si mescolano confusamente alla gioia genuina dei tifosi che intravedono una rapida possibilità di risalita in sedi da cui la squadra è stata impietosamente estromessa senza che ci fosse uno straccio di dirigenza in grado di difenderla dagli attacchi che l'hanno mandata in Lega Pro e senza che la stessa dirigenza avesse la serenità e l'autorevolezza per raddrizzare la conduzione tecnica timida e barcollante.

La nuova cordata giunge con fieri proprositi, trova una squadra in gran forma ed in rimonta, dichiara di possedere liquidità sufficiente per iniettare linfa vitale in un tessuto cha ha bisogno solo di ciò: il resto c'é, a partire da uno stadio che va nuovamente riempito di gente entusiasta ed in sintonia coi dirigenti, per proseguire con una classe politica che non ha lesinato sforzi affinché il patrimonio Piace non si disperdesse come i piumini dei pioppi a primavera, per finire, pur non terminando, ad una tifoseria che chiede solamente di non essere tradita o presa per il naso da proclami e programmi smentiti quotidianamente dalla realtà dei fatti e delle opere.

Se questi traguardi Gallo & Co raggiungeranno in un tempo ragionevolmente breve, l'investimento potrà avere caratteristiche accettabili e ottime prospettive future; se, viceversa, la Società si rivelasse una macchina mungitrice, il nostro tessuto, che è un tessuto tutto sommato sano e culturalmente evoluto, la rigetterà dando ragione a chi non lesina critiche alla "storia" di alcuni componenti di questa cordata che il 28 ottobre in via Garibaldi ha ufficialmente messo piede allo stadio della Galleana.

Attendiamo quindi senza preclusioni né pregiudizi la riunione indetta per il 7 novembre per le nomine varie, presidente compreso, diamo alla nuova Società i famosi "cento giorni" di bonus per presentarsi ed impostare la propria politica. Si vigilerà affinché l'opera di "integrazione" vada a buon fine con vantaggi per tutti, così come allo stesso modo cercheremo ognuno nel proprio campo a far comprendere ai "nuovi" cosa vuol dire essere piacentini e vivere con loro. Un'ultima annotazione. Avevamo scritto che la luce si sarebbe vista entro la fine di ottobre: la squadra è a metà classifica in gran spolvero e c'é la nuova società carica di buoni propositi. Non saremo certo all'altezza del sensitivo che sta imperversando coi suoi cartelloni gialli in tutta la città, ma questa l'abbiamo azzeccata in pieno.

 

 

 

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Garilli non ha più il Piacenza Calcio: la cessione ufficializzata dal notaio

IlPiacenza è in caricamento