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Ciclismo, Attilio Pavesi, olimpionico nel '32, compie cento anni

Fu il primo campione italiano olimpico, a Los Angeles nel 1932, di ciclismo su strada: ieri, primo ottobre, Attilio Pavesi da Caorso ha compiuto 100 anni. Per lui una medaglia da Napolitano. Le emozioni

Un concentrato di emozioni. Così può essere riassunta la giornata di ieri che a Josè C. Paz, alle porte di Buenos Aires, in un clima gioioso ha salutato il centesimo compleanno di Attilio Pavesi, olimpionico a Los Angeles 1932 e primo campione olimpico italiano di ciclismo su strada.

Il piacentino di Caorso, nella storia come olimpionico più longevo, ha festeggiato l'importante traguardo attorniato dai familiari e da amici che hanno voluto partecipare all'importante momento. Ai festeggiamenti era presente Claudio Santi, direttore generale della Sei Giorni delle Rose e organizzatore della Festa del Secolo (il programma di manifestazioni che la scorsa estate ha celebrato il campione di Caorso), che ha consegnato ad Attilio Pavesi la medaglia commemorativa che Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto conferire al campione olimpico e coniata dalla zecca di stato ("Ad Attilio Pavesi per i suoi cento anni", questa la dedica della medaglia).

Attilio Pavesi ha commentato piangendo di gioia: "Demasiado (troppo), troppo per me, sono troppo felice". La medaglia era stata consegnata al sindaco di Caorso Fabio Callori dal Prefetto di Piacenza Silvana Riccio nel corso di una suggestiva serata dedicata proprio ad Attilio Pavesi nella sua Caorso lo scorso 14 luglio ed è rimasta esposta fino a pochi giorni fa nel museo dedicato al campione piacentino presso il velodromo di Fiorenzuola, intitolato proprio ad Attilio Pavesi dall'amministrazione comunale di Fiorenzuola, con alla testa il sindaco Giovanni Compiani.

Claudio Santi ha commentato cosi i cento anni di Pavesi: "Un secolo di vita nel quale Attilio ha attraversato periodi, episodi e personaggi che hanno rivoluzionato varie volte il modo di vivere, di pensare, di fare. Cento anni importanti e un anno di festa per un olimpionico che ha scritto una pagina e vissuto i profondi cambiamenti di questo secolo trascorso. Il tutto corollato dalla medaglia del Presidente della Repubblica che ha commosso profondamente il campione e l'uomo. Non poteva andare meglio, sono felicissimo per lui e per noi che abbiamo vissuto, come lo avremmo voluto, questo straordinario compleanno".

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