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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Copra Elior Piacenza, il giorno del rimpianto

Il giorno dopo la sconfitta che ha consegnato il terzo scudetto della sua storia a Trento, in casa Copra Elior e tra i tifosi ci si interroga sui motivi della sconfitta

Il giorno dopo la sconfitta che ha consegnato il terzo scudetto della sua storia a Trento, in casa Copra Elior e tra i tifosi ci si interroga sui motivi della sconfitta. Perché se è pur vero che alla vigilia della serie finale e ancor dopo le gare 1 e 3 sembrava anche solo un miracolo poterci arrivare a questa gara 5, lo svolgimento di questa partita ha lasciato davvero non poco amaro in bocca.

Piacenza, dopo un primo set in cui ha dovuto prendere le misure su quel Jack Sintini che ha sostituito il forte Raphael, ha dominato il secondo set scavando un solco fra sé e l’avversaria già dalle prime battute. Zlatanov, Simon, Papi e Holt hanno letteralmente preso a pallate gli avversari a suon di attacchi vincenti e ace. Nel terzo parziale Piacenza sembrava avere set e partita in pugno: la dimostrazione della sicurezza e della forza dei ragazzi di coach Monti è stata forse più di tutte quell’alzata dietro la schiena di Simon che ha lasciato tutti di stucco. Ma qui quella “vecchia volpe” di Stoytchev ci ha messo del suo, riuscendo a caricare i suoi ragazzi con quella ignobile sceneggiata (inspiegabile peraltro la contemporanea espulsione di Cottarelli) e a far girare le sorti del set. Sorti del set ma non del match, perché Piacenza ancora una volta allunga immediatamente anche nel quarto set arrivando addirittura a +9: Trento si rifà sotto ma l’immenso (e speriamo inesauribile) capitan Zlatanov chiude i giochi col suo turno di battuta.

L’inizio del tie break è da incubo per il Copra Elior che va sotto addirittura 1-6: Trento però non ha fatto i conti con quel fuoriclasse che risponde al nome di Fei, che con una serie di battute da favola ci porta addirittura avanti 7-6. Trento non si abbatte ma si riporta avanti di un nuovo break, 10-8. Nuovo capovolgimento di fronte con Simon, Holt e Fei per il 12-11 a favore di Piacenza. Juantorena pareggia, poi De Cecco e Holt non si capiscono sulla veloce e Stockr firma prima il sorpasso e poi il 14-12. Papi infine attacca out una palla difficile che vale lo scudetto di Trento.

Guardando le statistiche, Piacenza ha fatto meglio in quasi tutti i fondamentali: 17 servizi andati a segno per Piacenza contro i 7 trentini, 49% di positività in ricezione contro il 47%, 17 muri vincenti contro 8. Marra chiude con il 53% di positività in ricezione contro il 45% di Colaci e il 30% di Bari. Trento la spunta sulla fase di attacco, chiudendo con il 48% contro il 43% della Copra Elior: super la prova di Birarelli che chiude con l’82%.

Tutti i nostri attaccanti hanno fatto bene: Fei  firma 20 punti con 3 ace e 4 muri, Simon a sua volta 20 punti con 3 ace e 6 muri, Zlatanov non è da meno che 17 punti di cui 3 ace e 1 muro, mentre Holt  firma 12 punti, di cui 3 ace e  3 muri. Anche Papi, forse il più sottotono, firma 10 punti impreziositi da 2 ace e 1 muro. De Cecco ispirato come sempre consente ai nostri di mettere a terra 85 punti, contro i 74 di Trento.

Inspiegabile quindi la sconfitta: forse la maggior abitudine di Trento a gestire partite come questa, forse la sfortuna di Piacenza che porta all’incomprensione fra De Cecco e Holt proprio sul finale di tie break, forse l’esperienza di Stoytchev che “rivitalizza”i suoi facendosi espellere nel terzo parziale. Di sicuro, pareva che Trento ci dovesse “asfaltare” in 3 partite, sembrava che l’Itas dovesse venire al Palabanca per una scampagnata ma così non è stato. Se ne è accorto anche l’ottimo Diego Mosna, presidente dell’Itas Diatec, ma anche della Lega di Pallavolo della Serie A maschile, che alla vigilia di Gara 4 ha pensato di comunicare, tramite la Lega ovviamente, che a disputare la Super Coppa sarebbero state Trento e Macerata, nonostante quanto comunicato in precedenza a Piacenza. Il presidente Mosna dev’essersi accorto però che Piacenza non si è fatta intimorire da questi giochetti di dubbio gusto, anzi, dopo il 3-0 senza possibilità di appello rifilato a Trento al Palabanca, si è presentato a Trento per disputare una grande gara 5.

Non ci resta che i ringraziare i giocatori biancorossi per una stagione assolutamente al di la delle più rosee aspettative: De Cecco si è rivelato un alzatore di livello mondiale, fortissimo anche a muro ed in battuta. Il glaciale Fei ci ha mostrato di saper mettere la palla per terra quando a tutti gli altri viene il “braccino”. L’eterno Samuele Papi ci ha fatto vedere che quando si possiede una classe immensa, si può tentare di ingannare la carta d’identità. Simon è ambito da tutti i club europei: mia figlia di due anni quando l’ha visto al supermercato mi ha chiesto “papà, chi è questo signore alto?” io gli ho risposto che era il più forte centrale del nostro campionato, forte non solo perché è molto alto, ma perché ha un grande cuore. Holt con la sua battuta ci ha consentito di vincere numerosi incontri. Marra ha salvato l’impossibile, facendo dei salvataggi che valgono come punti. Vettori e Maruotti hanno dimostrato di essere il futuro della nostra pallavolo, anche il c.t. Berruto della nazionale se n’è già accorto. Tencati non è arrivato ai sognati 1.000 muri in serie A1. Anche se gliene mancano 3, per noi è come se fosse già a quota 2.000. E poi lui, il grande Capitano Hristo Zlatanov: più di tutti dispiace per lui questo scudetto mancato. Se avesse vinto Piacenza, MVP della finale sarebbe stato senza dubbio lui, che ha giocato meglio dei fortissimi e più giovani cubani e bulgari che erano in campo.
Grazie ragazzi, ci avete fatto sognare.

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