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Garilli si congeda: «Rammarico per il mancato sostegno del Comune»

Fabrizio Garilli si congeda definitavamente e lo fa con una lettera, «Abbiamo combattuto alla pari delle grandi e mantenuto alto il nome e l'onore di Piacenza». Rammarico per «il mancato sostegno del Comune»

Fabrizio Garilli si congeda definitavamente e lo fa con una lettera di cui riportiamo il testo integrale: «La presente per ringraziare tutti coloro che in questi giorni mi hanno tributato riconoscenza e stima. E' sempre difficile fare un bilancio del proprio operato. Quindi mi asterrò dallo scendere nel particolare, limitandomi a sottolineare che in questi ventotto anni di "era Garilli", dodici dei quali passati sotto la mia gestione, il Piacenza F. C. è rimasto ininterrottamente in serie A o in serie B».

«Ciò è accaduto solo ad altre nove squadre del nostro campionato. Abbiamo combattuto alla pari delle grandi e mantenuto alto il nome e l'onore di Piacenza, anche quando - mi si permetta questa piccola polemica - il nostro stadio era desolatamente semivuoto. Non mi sottraggo alla critica che tale fenomeno possa essere dipeso anche dalla mia gestione (peraltro sempre e solo orientata a conseguire il migliore risultato possibile), ma non posso non rilevare come la fedeltà a una maglia e in una squadra, debba sempre andare oltre ogni questione personalistica. Così non è stato. La retrocessione di quest'anno è il frutto avvelenato dello scandalo scommesse e mi ha disgustato al punto tale da convincermi di abbandonare definitivamente il mondo del calcio»

«Come imprenditore ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato in questo difficile compito: calciatori, dirigenti, dipendenti, collaboratori e tutti i tifosi. Mi rammarico invece per il mancato sostegno del Comune. Personalmente, ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini e che hanno autenticamente condiviso con me gioie e dolori di questa esperienza. Un ringraziamento particolare va a Maurizio Riccardi che, con assoluta abnegazione, ha saputo amministrare la società nel rispetto del mandato conferitogli, anche quando è stato oggetto di attacchi personali gravissimi. Sono sempre stato informato in tempo reale degli sviluppi delle trattative ed è una leggenda metropolitana affermare che egli volesse rimanere l'amministratore della società. Per mia scelta, nel corso delle trattative, mi sono astenuto dal diffondere notizie inerenti l'operazione e altrettanto avrei continuato a fare se non vi fossi stato obbligato dalle continue dichiarazioni inesatte pubblicate dalla stampa».

«Dopo la vicenda del calcioscommesse mi sono ancora più determinato nel volere cedere la società. Ovviamente, poiché l'acquirente doveva adempiere a molteplici incombenze diluite nel tempo, si trattava di avere delle garanzie sicure che erano state identificate in una fideiussione bancaria e nella necessità di coinvolgere tutti gli aderenti della cordata. Purtroppo nel corso della prima trattativa, il promittente compratore non è stato in grado di fare fronte ad entrambe le condizioni, forse perché non aveva ancora bene individuato i partecipanti alla cordata».

«Anche il caso Massacci ha dimostrato che, al di là delle parole, mancavano le garanzie. Infine anche nell'ambito di quest'ultima trattativa, la proposta sottoscritta da tutti i partecipanti alla cordata e la relativa fideiussione sono arrivate solo all'ultima ora. Non aggiungo altro. Colgo l'occasione per ringraziare l'avv. Claudio Borgoni per l'assistenza legale prestata sia come legale del Piacenza F. C., sia per avermi assistito, con competenza, discrezione e puntualità in questa difficile operazione di cessione».

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